L'impedimento televisivo

Che non si sarebbe presentato all'udienza del processo Mills, l'avevamo immaginato. Che non si sarebbe fatto vedere dai giudici del Rubygate, l'avevamo sospettato. Ma che Silvio Berlusconi desse buca persino a "Porta a porta", «per sopravvenuti impegni di governo», onestamente non l'avevamo previsto. Invocare il legittimo impedimento per non accomodarsi nello studio che lo applaudì mentre firmava il "contratto con gli italiani" (quello che prometteva tasse del 23 per cento "per i redditi sotto i 200 milioni annui"), accampare scuse istituzionali per la paura di uno spietato interrogatorio di Bruno Vespa, dopo la scena muta della telefonata a "Ballarò", è il segno che a questo punto Berlusconi teme qualsiasi domanda. È meglio non chiedergli neppure «come sta?»: si avvarrebbe della facoltà di non rispondere.
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