L'Idv spesso si ispira al Partito radicale

Dalla Rassegna stampa

L'Italia dei Valori ama "copiare" i radicali italiani. Non è un caso che la relazione sulla proposta di legge relativa all'anagrafe degli eletti sia stata presa da quella dei radicali. Adesso l'Idv percorre la stessa strada anche sulle nomine parlamentari. "L'Italia dei Valori - hanno fatto sapere - non parteciperà alle votazioni né per l'elezione del giudice della Corte costituzionale né del componente laico del Consiglio superiore della magistratura". Lo annunciano, in una nota congiunta, Antonio Dì Pietro, presidente, Massimo Donadi, presidente dei deputati e Felice Belisario, presidente dei senatori dipietristi. "Riteniamo infatti che mai come in questo momento sia indispensabile rafforzare il carattere di autonomia, indipendenza e terzietà dei più importanti organi di controllo previsti dalla nostra costituzione", spiegano Di Pietro, Donadi e Belisario. Che aggiungono: "Sia ben chiaro: non abbiamo nulla da ridire né sul professor Mattarella, né sul professor Albertoni, ai quali anzi va tutto il nostro rispetto. Crediamo semplicemente sia finito il tempo in cui, alla Corte costituzionale piuttosto che al Csm, alle autorità garanti piuttosto che nel cda Rai, vengano nominate personalità organiche e funzionali ai partiti". Guarda caso, lo stesso problema è stato sollevato anche dai radicali, col loro linguaggio. Quelli del Pr si sono dichiarati contro i "segreti accordi" partitocratici. I radicali hanno dichiarato di voler votare per Di Federico per Consulta e Patrono per il Csm. "Anche per la votazione odierna (martedì, nda), che le agenzie, ma non i capigruppo, dicono essere quella che consentirà un minimo di ritorno alla legalità costituzionale poiché le oligarchie partitocratiche hanno concluso la trattativa segreta sulla spartizione delle poltrone, i parlamentari radicali voleranno per il Professor Giuseppe Di Federico per la Consulta e per il Professor Mario Patrono per il Csm". I parlamentari radicali spiegano la loro scelta: "Lo abbiamo fatto fin da aprile avendo tra l'altro reso noti su internet i curricula dei candidati. Per interrompere queste pratiche, che rendono perfino i conclavi vaticani delle elezioni liberali, torniamo a chiedere ai Presidenti Schifani e Fini di dare priorità alle necessarie riforme, anche regolamentari".

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