Libri, sconti vietati oltre il 15%

L'aula del Senato ha approvato con voto bipartisan e con la sola astensione dei radicali, il disegno di legge che introduce una nuova disciplina del prezzo dei libri.
Il provvedimento che punta a regolare il settore libraio, già approvato a luglio dalla Camera, è stato modificato in alcune parti, e quindi torna a Montecitorio. Il testo prevede che la vendita dei libri ai consumatori finali, anche per corrispondenza o via web, è consentita con uno sconto fino ad una percentuale massima del 15% sul prezzo fissato. Inoltre, si stabilisce che, ad esclusione del mese di dicembre, agli editori è consentita la possibilità di realizzare campagne promozionali distinte tra loro, non rinnovabili nell'anno solare e di durata non superiore a un mese, con sconti non superiori a un quarto del prezzo fissato (tetto del 25%). Le campagne possono essere più di una se la promozione riguarda collane di libri diverse tra di loro. Non c'è alcun obbligo per i venditori al dettaglio di aderire. Il ddl prevede anche una deroga al tetto del 15% sugli sconti, che può salire al 20% in occasione di manifestazioni rilevanti a livello internazionale, nazionale e locale e in favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale, centri di formazione legalmente riconosciuti, istituzioni o centri con finalità scientifiche o di ricerca, biblioteche, archivi e musei pubblici, istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, educative e università. Altra deroga è consentita ai libri per bibliofili, libri d'arte, antichi, usati o fuori catalogo. Spetta ai Comuni vigilare su queste deroghe e infliggere le eventuali sanzioni. Le multe vanno da 516,46 euro a 3098,74 euro.
In caso di recidiva il sindaco può persino disporre la chiusura dell'attività fino a 20 giorni.
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