Libia e Iran difendono i rivoltosi «L'Onu fermi la repressione inglese»

Dalla Rassegna stampa

La Libia, insieme all'Iran, cerca di prendersi una rivincita simbolica con l'Occidente grazie alla guerriglia urbana in corso in questi giorni a Londra, e accusa il governo britannico per la repressione messa in atto dal governo contro «il popolo che manifestava pacificamente».

E i due Paesi - il primo bersaglio degli attacchi Nato a difesa dei civili vittime della repressione del regime e il secondo fortemente criticato dalla comunità internazionale per la repressione delle proteste di piazza del 2009 vanno oltre: ripetendo le frasi utilizzate più volte nei loro confronti dai Paesi occidentali, gridano a gran voce che «la comunità internazionale non può restare a guardare tanta violenza» e chiedono l'intervento del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che in diverse occasioni è intervenuto nei loro confronti e nel marzo scorso ha dato il via all'intervento Nato contro Tripoli.

Ricalcando le richieste che l'Occidente continua a rivolgere al raìs, la Libia chiede al premier britannico Cameron di «andare via» perché «delegittimato dal suo popolo». A parlare, attraverso l'agenzia di stato Jana, è il vice ministro libico agli affari esteri Khaled Kaaim. «Queste manifestazioni - dice - mostrano che il popolo britannico rifiuta il suo governo, che tenta di imporsi con la forza». E ancora: «il Consiglio di Sicurezza dell'Onu e la comunità internazionale non possono restare a braccia incrociate di fronte alla dura aggressione contro i diritti del popolo britannico». E dall'Egitto un funzionario locale non riesce a trattenere un commento ironico: «Invieremo le Ong egiziane a Londra per controllare» la situazione, afferma, facendo riferimento a quelle occidentali che hanno monitorato il tentativo di Mubarak di reprimere le proteste in piazza Tahrir al Cairo.

© 2011 Il Messaggero. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani: Quello che ora più conta è la vita dei cubani. Costretti da decenni di dittatura dentro un recinto che impediva al progresso di entrare e loro di uscire, evitando tutti i rischi e le opportunità. In questa transizione difficilissima...
Dichiarazione di Valerio Federico, Tesoriere di Radicali Italiani: "Gli stati nazione hanno fallito nel governo dei grandi fenomeni in corso quali l’immigrazione, le crisi economico-finanziarie, i cambiamenti climatici e il terrorismo internazionale. Il regionalismo italiano ha prodotto spesa...
Sabato 8 ottobre a Roma alle ore 16 ci ritroveremo in Piazza Mazzini e marceremo fino a Castel S. Angelo per un società aperta e per lo Stato di Diritto, con Emma Bonino, insieme ai rappresentanti di molti popoli oppressi nel mondo. Con questa iniziativa vogliamo porre l’attenzione sul pericoloso...