Libertà religiosa, tutti d’accordo

Dalla Rassegna stampa

Sì unanime della Camera alla mozione unitaria che contiene le iniziative volte a far cessare le persecuzioni nei confronti dei cristiani nel mondo. Il testo, su cui si sono astenuti solo i deputati radicali, è passato con 504 voti a favore e nove astensioni. Bocciata la risoluzione presentata dai Radicali. Il testo approvato dall’assemblea di Montecitorio impegna il governo, tra l’altro, «a far valere con ogni forma di legittima pressione diplomatica ed economica il diritto alla libertà religiosa, in particolare dei cristiani e di altre minoranze perseguitate, laddove risulti minacciata o compressa per legge o per prassi. sia direttamente dalle autorità di Governo, sia attraverso un tacito assenso e l’impunità dei violenti; a promuovere in Italia, nelle scuole e in ogni ambito culturale, la sensibilità alle tematiche della libertà religiosa e della cristianofobia». Il governo dovrà farsi carico di «far valere nelle relazioni diplomatiche ed economiche. bilaterali o multilaterali, la necessità di un effettivo impegno degli Stati per la tolleranza e la libertà religiosa, fino al diritto sancito alla libertà di cambiare religione o credo, ad adoperarsi affinché analogo principio sia fatto valere a livello di Unione europea e di qualsiasi altro organismo internazionale per l’assegnazione di aiuti agli Stati, a continuare nell’impegno perché la risoluzione sulla libertà religiosa sia effettivamente implementata negli Stati dell’Onu, promuovendo la costituzione di un organismo».
 
 Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha parlato dello stesso argomento poco prima della votazione approfittando della presenza a Montecitorio dell’ex presidente libanese Amin Gemayel, cui Fini ha dato il benvenuto: «Ricordiamo, nel giorno in cui quest’aula esamina le mozioni sulle iniziative volte a far cessare le persecuzioni nei confronti dei cristiani nel mondo, che l’esplosione della violenza in Libano negli anni Settanta mise fine ad una pacifica convivenza di etnie e fedi che caratterizzava il Paese dei Cedri». Le parole del presidente della Camera sono state sottolineate da un applauso dell’assemblea.
 
 Dopo il voto, Roberto Menia di Fli ha definito «significativa e di alto valore, non solo politico e simbolico ma spirituale, la convergenza che si realizza in Parlamento sulle mozioni unificate in ordine alla libertà religiosa, con particolare riferimento alla difesa dei cristiani nel mondo». «Noi -ha aggiunto il deputato triestino - ci sentiamo tutti colpiti, offesi e umiliati di fronte all’immagine di. Cristo imbrattato di sangue nella cattedrale di Alessandria d’Egitto». E da Berlino, al 18° vertice italo-tedesco, in una dichiarazione congiunta i ministri degli Esteri Frattini e Westerwelle hanno detto di aspettarsi che «dal prossimo Consiglio dei ministri degli Esteri Ue siano intraprese iniziative concrete» per la protezione dei diritti religiosi e per promuovere il dialogo interreligioso. Immediata la risposta di Bruxelles, che ha fatto sapere che i ministri degli Esteri discuteranno della questione delle libertà religiose nel consiglio del 31 gennaio prossimo. «La questione delle libertà religiose è stata inserita in agenda», ha riferito la portavoce dell’Alto rappresentante della politica estera della Ue Catherine Ashton, accogliendo la richiesta presentata dall’Italia.

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