Libero Web o libero autore?

Si parla di diritto d'autore sul Web e capita che il ruolo dei "censori" vada a chi, da sinistra, mette in guardia contro "i ladri di profitto" che "derubano gli autori della libertà di vivere della propria opera", come dicono molti cinematografari in lotta contro i pirati internettiani. Capita anche questo alla vigilia della riunione Agcom sull'argomento (prevista per oggi). Capita anche se Riccardo Tozzi, presidente dei produttori Anica, vorrebbe discutere "di come arrivare al punto di equilibrio tra libertà del Web e diritto d'autore senza cadere nel riflesso da guerra civile che ormai in Italia scatta su qualsiasi tematica". Capita anche se Andrea Purgatori, coordinatore dei 100 autori, invita "a non confondere la libertà di accesso alla rete con l'esigenza di regolamentare il diritto d'autore, a tutto vantaggio di quei soggetti che lucrano su cinema, televisione e documentario, nascondendo i loro profitti miliardari dietro la bandiera della difesa della libera circolazione delle opere". Attenti a chi, "per esempio Google e Microsoft", dice Tozzi, strumentalizza la rivolta del Web per interesse - e che interesse. Attenti ai "demagoghi" che soffiano "sulla confusione" e sulle parole "libera rete", dice Purgatori, proponendo "una tassa di scopo" o il "calmiere" per i prezzi dell'offerta dei prodotti dell'audiovisivo (sul modello i-Tunes). In ogni caso, prima di dire no, "leggiamo l'eventuale delibera dell'Authority e discutiamo a mente fredda", dicono produttori e autori - ma c'è chi, nel mondo del cinema, oggi si piazzerà sotto l'Agcom per "sostenere" dal vivo la discussione antipirati (tanto più che "persino dall'Amministrazione Obama", dice un produttore sventolando un comunicato del dipartimento del Commercio Usa, "è stato inviato un incoraggiamento all'Authority")
E però, anche se oggi non si arriverà a una decisione definitiva e si esaminerà soltanto una proposta di partenza, la "guerra civile" deplorata da Tozzi è già preventivamente scoppiata. L'Agcom, infatti, pur divisa all'interno, e pur nell'avvicendamento di relatori, ha messo a punto una bozza che dice più o meno questo: se il detentore dei diritti di un contenuto audiovisivo riscontra una violazione di copyright su un sito, può chiederne la rimozione al gestore. Se la richiesta è fondata, il gestore ha due giorni per. ottemperare. Se non ottempera, il detentore dei diritti può segnalare il tutto all'Agcom, la quale, previa verifica, dopo cinque giorni può comminare una sanzione (rimozione dei contenuti o, nei casi più gravi, oscuramento). "Censura", gridano i blogger, deplorando il fatto che non si passi "dalla decisione di un giudice" o che non si discuta il tema in Parlamento. Così "si ammazza la libertà sul Web", gridano i promotori della Notte della Rete, manifestazione che ieri ha visto riunite a Roma varie associazioni internettiane (da Agorà digitale a Valigiablu), con blogger e politici (da Emma Bonino ad Antonio Di Pietro, ma anche Gianfranco Fini aveva detto "no" ai "paletti" sulla rete).
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