"Li ho sentiti picchiare Cucchi" ma il Dap assolve le guardie

Non sono stati i poliziotti carcerari a picchiare Stefano Cucchi. Dopo che la Asl Rm B ha assolto i medici, adesso il Dap scagiona gli agenti. «Gli accertamenti amministrativi - comunica il capo del dipartimento, Franco Ionta - hanno rilevato fin qui l’assenza di responsabilità da parte della polizia penitenziaria». Per la procura non è così: la relazione di 75 pagine più allegati, inviata a piazzale Clodio, preciserebbe che il Dap non ha gli elementi essenziali per stabilire se i tre agenti indagati abbiano picchiato Cucchi. Decine di testimoni - medici, infermieri e poliziotti - non sarebbero serviti a chiarire cosa sia successo il 16 ottobre.
Ieri i pm Vincenzo Barba e Francesca Loy hanno acquisito i registri in cui la penitenziaria annota le entrate e le uscite degli arrestati dalle celle si sicurezza: ci sarebbero discrepanze e omissioni. I magistrati hanno anche interrogato il detenuto tunisino autore di una lettera che indicava nei carabinieri i responsabili del pestaggio, ma il testimone ha smentito di aver scritto quelle tre pagine. Per i pm Francesca Loy e Vincenzo Barba l’inchiesta del Dap non cambia i risultati finora raggiunti a palazzo di giustizia. I magistrati confidano soprattutto sull’incidente probatorio in cui il detenuto del Gambia Samura Y. ha rivelato: «Lui era caduto a terra e piangeva. Ho sentito che gli davano dei calci e gli dicevano di entrare dentro».
La nota del dap ha suscitato commenti di segno diverso. «Eravamo sicuri che andasse a finire così, siamo fiduciosi che la procura concluda l’inchiesta con esiti altrettanto favorevoli per l’intera categoria», esulta l’Osapp. «La rigorosa indagine amministrativa ha escluso la responsabilità della polizia penitenziaria», ribadisce il Sappe. Dal fronte opposto, arrivano reazioni ironiche. «La situazione sta diventando grottesca - sottolinea l’avvocato Fabio Anselmo, uno dei legali della famiglia del geometra -. Mica Stefano Cucchi sarà morto in sei giorni di vecchiaia? » . «Speriamo che ora non ci dicano che il povero Cucchi si è suicidato!», osserva il consigliere regionale del Pd Alessio D’Amato. Patrizio Gonnella, presidente dell'Associazione Antigone, si domanda: «E allora chi è stato a pestare Cucchi?». Tirano le somme Luigi Manconi, presidente dell’associazione «A buon diritto», e la deputata radicale del Pd, Rita Bernardini: «Noi sappiamo che Stefano Cucchi ha subito violenze tali che ne hanno causato la morte. A noi e alla famiglia interessa sapere chi sono i responsabili dell’agonia e del decesso».
Cambierà il trattamento dei detenuti al Pertini. Un ordine di servizio del Dap, del 27 novembre, ha stabilito che la penitenziaria dovrà avvisare i medici quando alla porta bussano i familiari che chiedono un colloquio sulle condizioni di salute del congiunto. Lo ha reso noto Ignazio Marino, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta. E subito la senatrice radicale del Pd Donatella Poretti ha osservato: «Ci voleva il morto per modificare una disposizione disumana».
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