A lezione dl valori da 24 maestri

Dalla Rassegna stampa

«La rivoluzione non è un pranzo di gala». Difficile pensarla come Mao, se a ospitare i moti è uno chàteau immerso tra le vigne da Barolo. Infatti alla Fondazione Mirafiore, circondati dalle botti della tenuta Fontanafredda e dal Bosco dei Pensieri, per presentare la seconda stagione del Laboratorio di Resistenza Permanente, preferiscono parlare di rivoluzione dolce, di convivenza civile e armonia sociale. E citare Kennedy piuttosto che Mao: «Non chiedete cosa può fare il vostro Paese per voi. Chiedete cosa potete fare voi per il vostro Paese».

Ma l'idea scaturita dal cilindro dell'imprenditore Oscar Farinetti (papà di Eataly, ma anche figlio del comandante Paolo che guidò in battaglia la XXI Brigata Matteotti) è innovativa, quasi destabilizzante in un'epoca di disimpegno dalla cosa pubblica. Consiste nel mettere in piedi 24 presidi a tutela dei valori fondanti di una comunità e affidare ognuno di essi a un «capitano», che terrà una «lectio magistralis» conclusa da un dialogo col pubblico. E di attualizzare così l'idea di Resistenza, adattandone il significato ai nuovi rischi, alle nuove minacce e alle nuove opportunità di riscatto.

La squadra, che l'anno scorso contava Il capitani, si è più che raddoppiata: 24 personaggi avranno a disposizione per le loro lezioni in Langa un anfiteatro in legno, una libreria e una vineria con ristoro, inseguendo un'idea di cultura popolare senza velleità intellettualistiche o elitarie: inizierà venerdì 25 novembre il matematico Piergiorgio Odifreddi, parlando di laicità «per un pensiero libero», chiuderà il vicedirettore de «La Stampa» Massimo Gramellini affrontando il tema del sogno - «sognare allunga la vi(s)ta» - il 21 aprile, a pochi giorni dalla Festa della Liberazione.

In mezzo, un calendario fitto e una «bella Italia» di nomi e di temi: il navigatore solitario Giovanni Soldini è stato invitato a parlare di coraggio, l'imprenditore Matteo Marzotto di qualità e lo chef Massimo Bottura di bontà. Ci saranno l'ironia di Lella Costa, il sorriso di Giorgio Faletti e l'altra informazione di Dario Vergassola. Ezio Mauro si occuperà di verità, Gianni Mura di sport e Gigi Garanzini di spogliatoio. Tre capitani sono stati reclutati dal mondo della politica: il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, affronterà il nodo del cambiamento, quello di Torino, Piero Fassino, il bene pubblico, la vicepresidente del Senato, Emma Bonino, il cosmopolitismo. Altri tre provengono da quello della musica: Mauro Pagani (la creatività), Mario Brunello (l'ascolto) e Gianmaria Testa (il popolare). Gli altri presidi (il nome richiama l'esperienza di Slow Food a difesa della biodiversità agroalimentare) sono stati affidati a Luca Mercalli, Mario Tozzi, Edoardo Nesi, Mario Cucinella, Giovanna Zucconi, Gavino Sanna, Fede e Tinto.

«Se l'anno scorso abbiamo affrontato i temi basilari di ogni società - la giustizia, la salute, il lavoro -, questa volta abbiamo deciso di allargare lo sguardo, inserendo argomenti anche più leggeri ma non per questo meno impor tanti nella creazione di una migliore armonia sociale - dicono dalla Fondazione Mirafiore -. In fin dei conti, è già una rivoluzione convincere la gente a spegnere la tv e venire a seguire i nostri incontri, tutti gratuiti». A dire il vero lo si potrà fare anche senza muoversi da casa, in diretta streaming dal sito www.fondazionemirafiore.it.

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