La «lezione» di Rutelli: ragazzi miei, non vi lagnate

«Rifarei tutto». Francesco Rutelli raduna i giovani dell'Api all'auditorium di via delle Fornaci, tra San Pietro e Monteverde, e si racconta. È l'ex sindaco della città, adesso guida l'Alleanza per l'talia. Ma a loro, ai ragazzi che sognano di ripercorrere la sua carriera, in fatto di politica dà una lezione chiara «Non vi lagnate, prendete in mano il vostro destino». Foto in bianco e nero, video (anche quello dell'imitazione di Corrado Guzzanti, applauso e risate in platea, Rutelli che scherza «Non so perché sia stato scelto...»), ma soprattutto parole: «Ho scelto la politica perché, all'epoca del servizio militare...». Tutto Rutelli dunque, fin dall'inizio. «Mi sono dimesso spesso: due volte da deputato, una volta da consigliere regionale, una da ministro. La tornata successiva, sono sempre stato eletto. Conquistate la libertà attraverso il consenso. É fondamentale riportare la scelta dei parlamentari a meccanismi elettivi».
Rifarebbe tutto o quasi, Francesco Rutelli. Dieci e trenta, domenica mattina: sullo schermo eccolo in bianco e nero, giovanissimo, con un cartello al collo e Bettino Craxi di fronte: «Era una manifestazione per l'anniversario dell'assemblea costituente». Un'altra fotografia, con Marco Pannella: «E pensare che quello dei Radicali è l'unico partito che, da quando io ho cominciato, è sopravvissuto». Ci sono le foto con Madre Teresa, con Vasco Rossi - «l'unica cosa che non rifarei, della mia vita politica, è riempire le piazze con gente dello spettacolo» - e ce n'è una all'ambasciata brasiliana con Lula e Bertinotti, Pecoraro Scanio e Cossutta. Non rimpiange l'Ulivo - «se fondi due partiti è inevitabile che uno prenda il sopravvento» - né il Pd: «Adesso stanno raccogliendo firme, per carità, bene. Ma bisogna dire cosa si vuole fare per il lavoro, per...». Applausi, non lo fanno finire: il senso, del resto, è chiarissimo. Bacchetta Alemanno e «questo fisco della sua sicurezza. Vedete, non bastano i provvedimenti di ordine pubblico: noi abbiamo fatto rinascere la stazione Termini aprendo negozi, drugstore, notte e giorno. Una parte importante di controllo lo eseguono i cittadini che scendono in strada. E uno degli errori di Alemanno è questo: sta rendendo i quartieri meno vivibili. La sua impostazione securitaria non ha portato a nulla, lui non ha fatto altro che prendere impegni e, puntualmente, disattenderli». Dice che la differenza con la sua esperienza in Campidoglio è data da una frase: «La silenziosa fatica del riformismo. Quando sono arrivato in Comune c'era lo scandalo del manicomio, il Santa Maria della Pietà, moriva un paziente a settimana. Noi l'abbiamo chiuso e abbiamo aperto i centri diurni: quando sono andato a inaugurare il primo, temevo che i cittadini mi contestassero, del resto gli mettevo i matti sul pianerottolo di casa. Ma ci furono solo sorrisi e applausi, perché la gente aveva capito».
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