L'eutanasia non è mai una «soluzione»

«Abbiamo stimato dai dati Istat che almeno mille suicidi l'anno sono di malati terminali» Carlo Troilo nel servizio di Francesca Schianchi «L'Espresso» 12 maggio.
Onore a Carlo Troilo e al suo dolore. Michele, il fratello, affetto da una leucemia ormai incurabile, si gettò dal balcone. «Se ci fosse stata l'eutanasia in Italia, non l'avrebbe mai fatto» spiega oggi Carlo. Michele riceveva cure palliative; forse non funzionavano; forse l'angoscia che lo aveva attanagliato era irrimediabile e a nulla poteva l'affetto dei fratelli. Forse. Di sicuro non confidò a nessuno il suo proposito; e quando l'attuò era solo. Di sicuro, di fronte alla malattia terminale e alla morte tragica occorre fare silenzio e chinare il capo in segno di rispetto, nell'impossibilità di penetrare il mistero di un'anima disperata. Ma l'eutanasia è davvero la soluzione? O resta comunque un errore? Sarebbe bene parlarne senza ricevere fatwe, sentendosi rispettati e non irrisi; e nella verità. Verità: i «mille morti» non sono dati Istat ma «stime» dell'Associazione Coscioni. È già qualcosa.
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