A letto come in politica: può assumere tutti i ruoli

Caro Marco, ma che bisogno c’era di ribadire quello che tutti sapevamo già? Ero un adolescente ingenuo e ti ammiravo già per il tuo anticonformismo, quando persone maligne (soprattutto donne, non chiedermi perché) mi dissero che come in politica, dove ti sei alleato con l’intero emiciclo parlamentare restando fondamentalmente estraneo al medesimo, anche il tuo orientamento sessuale tendeva alle direzioni multiple e persino contraddittorie, perché il punto non è essere etero o omo, ma essere Pannella, il che vuol dire inventare posizioni che il Kamasutra in confronto è monotono.
Eppure l’hai fatto, ti sei voluto omologare all’esibizionismo contemporaneo e sul settimanale "Chi" oggi in edicola, in un’intervista a Clemente Mimun, dichiari svagato e prosaico: «Ho avuto tre o quattro uomini che ho amato molto», e che con la tua compagna da 40 anni, Mirella Paracchini, «non c’è mai stata alcuna gelosia. Potevamo avere, e avevamo, anche altre storie». E la notizia fa l’effetto di un colpo sparato a salve, privo di tutti quei ricami grotteschi e trasgressivi con cui invece è sempre stata arricchita la leggenda metropolitana. Tu non fai nomi, e nemmeno io te ne farò, ma sai benissimo la vox populi con quali e quanti leader politici ti ha infilato a letto, spiegando così, con la tua nascosta arte amatoria, lo straordinario carisma che eserciti da sempre sui tuoi allievi che poi, invariabilmente, ti abbandonano ma non cessano di considerarti alla stregua del loro primo amore.
Confesso che a volte ho pensato che la voce l’avessi fatta circolare tu, per atteggiarti a Socrate, anche se facevo non poca difficoltà a vedere i tuoi pupilli nei panni di Alcibiade. Sospettando tu fossi vanitoso, immaginavo che avresti preferito essere considerato bisessuale, come un imperatore Adriano che adotta il suo schiavo Antinoo, piuttosto che un banale capo politico impegnato a passare i trucchi agli allievi come De Mita con Mastella.
Però la voce insisteva, assicurava che era tutto vero, che c’erano testimonianze inoppugnabili, insomma, che tu eri bisessuale come lo sono tantissimi uomini e donne normali, e con normali non alludiamo agli orientamenti sessuali, intendiamo dire che non sono te, non sono Marco Pannella. Essere Marco Pannella è infatti già di per sé un’anomalia, un costituirsi come ribelle in vita, perciò non c’è rivelazione pruriginosa che possa competere.
Vedi, la nostra è una Repubblica talmente bigotta e moralistica che per mesi ci siamo sbigottiti all’apprendere che Berlusconi fosse eterosessuale. Eppure Berlusconi non era Andreotti, la cui vita sessuale, più che scandalosa, è inconcepibile come il noumeno kantiano. Marrazzo lo abbiamo conciato per le feste mica perché si concedeva mezz’ora di relax in compagnia di un transgender, ma perché ci aveva raccontato che per lui contavano i valori cattolici e la famiglia. Ma tu? Tu sono 80 anni, quanti splendidamente ne porti, che dimostri che ti piace tutto ma non ami niente. Ma che razza di rivelazione è, dirci che anche a letto, come in politica, puoi assumere tutti i ruoli in commedia?
Eppure l’hai fatto, ti sei voluto omologare all’esibizionismo contemporaneo e sul settimanale "Chi" oggi in edicola, in un’intervista a Clemente Mimun, dichiari svagato e prosaico: «Ho avuto tre o quattro uomini che ho amato molto», e che con la tua compagna da 40 anni, Mirella Paracchini, «non c’è mai stata alcuna gelosia. Potevamo avere, e avevamo, anche altre storie». E la notizia fa l’effetto di un colpo sparato a salve, privo di tutti quei ricami grotteschi e trasgressivi con cui invece è sempre stata arricchita la leggenda metropolitana. Tu non fai nomi, e nemmeno io te ne farò, ma sai benissimo la vox populi con quali e quanti leader politici ti ha infilato a letto, spiegando così, con la tua nascosta arte amatoria, lo straordinario carisma che eserciti da sempre sui tuoi allievi che poi, invariabilmente, ti abbandonano ma non cessano di considerarti alla stregua del loro primo amore.
Confesso che a volte ho pensato che la voce l’avessi fatta circolare tu, per atteggiarti a Socrate, anche se facevo non poca difficoltà a vedere i tuoi pupilli nei panni di Alcibiade. Sospettando tu fossi vanitoso, immaginavo che avresti preferito essere considerato bisessuale, come un imperatore Adriano che adotta il suo schiavo Antinoo, piuttosto che un banale capo politico impegnato a passare i trucchi agli allievi come De Mita con Mastella.
Però la voce insisteva, assicurava che era tutto vero, che c’erano testimonianze inoppugnabili, insomma, che tu eri bisessuale come lo sono tantissimi uomini e donne normali, e con normali non alludiamo agli orientamenti sessuali, intendiamo dire che non sono te, non sono Marco Pannella. Essere Marco Pannella è infatti già di per sé un’anomalia, un costituirsi come ribelle in vita, perciò non c’è rivelazione pruriginosa che possa competere.
Vedi, la nostra è una Repubblica talmente bigotta e moralistica che per mesi ci siamo sbigottiti all’apprendere che Berlusconi fosse eterosessuale. Eppure Berlusconi non era Andreotti, la cui vita sessuale, più che scandalosa, è inconcepibile come il noumeno kantiano. Marrazzo lo abbiamo conciato per le feste mica perché si concedeva mezz’ora di relax in compagnia di un transgender, ma perché ci aveva raccontato che per lui contavano i valori cattolici e la famiglia. Ma tu? Tu sono 80 anni, quanti splendidamente ne porti, che dimostri che ti piace tutto ma non ami niente. Ma che razza di rivelazione è, dirci che anche a letto, come in politica, puoi assumere tutti i ruoli in commedia?
© 2010 Libero. Tutti i diritti riservati
SEGUICI
SU
FACEBOOK
SU
- Login to post comments