Lettere -Tarzia, Polverini, Roccella le Muse inquietanti pro-life

Dalla Rassegna stampa

Cara Europa, ho visto al Tg regionale, sempre più clericale e propagandistico, l'intervista sui consultori regionali del Lazio alla consigliera pro-life del Pdl Tarzia, una strumentale ripetizione della Costituzione (matrimonio fondato sulla famiglia) per spiegare la sua proposta di annichilire le donne che ricorrono alla legge 194.
Ho visto anche la Polverini imboccare nel pranzo di riconciliazione il secessionista Bossi, che la ripagava riempiendole bocca narici e occhi col fumo del suo sigaro.
Infine ho ascoltato un'altra signora particolarmente amica delle donne, la sottosegretaria Roccella, che definisce ritorno al Far West il rinvio alla corte costituzionale della legge 40, che nella fecondazione assistita nega quella eterologa. Con tale odio per il genere femminile e tanta voluttà di rivalsa sulle conquiste delle donne, si spiega perché il Vaticano abbia potuto lanciare l'anatema contro il Nobel per la medicina, conferito a Robert Edwards, realizzatore della fecondazione artificiale, che ha generato finora 4 milioni di vere vite umane. Cos'altro Berlusconi e i suoi musi e muse ci faranno pagare alla gerarchia, per rimanere aggrappati al potere?
Stefania Rocca
 
Cara signora, non lo so. Ma vorrei proprio che Berlusconi, che forse sarà liquidato nelle prossime settimane da un governo elettorale presieduto da Tremonti, da Pisanu o simil Dc, restasse al potere ancora un po', perché solo quando la distruzione delle conquiste liberali di donne e uomini sarà completa la sua caduta sarà irreversibile. Per buttare giù Mussolini, fu necessario mandar giù con le bombe un intero quartiere di Roma. Altrimenti sarebbe rimasto a massacrarci ancora due anni, fino alla caduta dell'amico Hitler. Certo, il paragone è un po' granguignolesco, ma non s'illuda che l'attacco ai diritti civili, sostenuto dall'asse Formigoni-Polverini, si esaurisca prima che sia esaurito il ciclo governativo di Berlusconi. Che personalmente non è un clericale, ma ha degli strani silenzi: si tratti dell'assassinio del sindaco anti-camorra Angelo Vassallo o delle sfuriate di qualche cardinale contro il Nobel della vita. Guardi con quanta sollecitudine il nome Edwards è scomparso dalle prime pagine dei giornali, dove è stato celebrato per 24 ore non dagli opinionisti, ma dagli scienziati: quasi lasciando la celebrazione alla solidarietà corporativa, senza compromissioni dei commentatori, nelle cui firme il giornale in parte s'identifica.
Unica eccezione i "vaticanisti", che conoscono bene l'Oltretevere e ne hanno detto gran male in questa circostanza. Quanto alle muse inquietanti (De Chirico ne dipinse con e senza testa nelle sue raffigurazioni metafisiche, ma non vorrei mettere insieme squinzie e soggetti d'arte), mi riconosco interamente in quel che ha risposto Emma Bonino al manifesto, che le parlava del lungo brivido di orrore provato alla lettura della proposta di riforma pro-life targata Polverini: «Non dobbiamo limitarci, come ho chiesto fin da luglio, a difendere l'attuale legge 194, ma partire con una proposta di legge d'iniziativa popolare che rilanci tutti i diritti al femminile, dispersi e calpestati negli ultimi anni: dalla procreazione assistita alla Ru486, in modo da fame una vera proposta alternativa.
Ma nel consiglio regionale del Lazio - lamenta la Bonino - donne del Partito democratico non ce ne sono e degli uomini non si sa nemmeno se avessero letto la proposta di riforma prima di firmarla, come se non conoscessero Olimpia Tarzia». Così, al centro della riforma, nel Lazio non ci saranno più donne, uomini e bambini, ma «la famiglia fondata sul matrimonio come istituzione primaria votata al servizio della vita». A cominciare dal suo primo soggetto, sua maestà l'Embrione, e dal suo secondo tutore, l'Operatore Privato, da paragonare il più possibile al pubblico, «in modo da rimpinguare le tasche degli alleati». E se una donna volesse abortire in una struttura pubblica creata ad hoc? Prima passerà sotto le forche caudine del confronto con le associazioni pro-life e firmerà il rifiuto delle proposte del consultorio. Meno male che ci sono ancora giudici in Italia. Credo che le muse inquietanti, come le inchieste parlamentari di Berlusconi, no pasaran.

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