Lettere - Dai partiti il gioco delle tre carte

Giovedì 16 settembre un lettore metteva in evidenza che Camera e Senato hanno approvato quattro decreti che assegnano ai partiti, quali «Rimborsi elettorali», 286 milioni di euro.
Lei, dr. Patruno, nella risposta chiariva che «i rimborsi elettorali sono previsti da una legge» aggiungendo però che questa legge a lei non piace.
La vigente legge sui rimborsi elettorali può essere paragonata ad una legge truffa. Dico questo perché nel 1993 gli italiani chiamati alle urne per un referendum abrogativo promosso dai Radicali hanno detto chiaramente di essere contrari al finanziamento pubblico dei partiti.
Però i nostri politici si divertono al gioco delle tre carte: ci fanno vedere che nella carta è scritto «rimborsi», ma in realtà è un finanziamento pubblico ai partiti. Infatti la corte dei conti ha affermato che nelle elezioni politiche del 2006 i partiti hanno speso un quarto dei soldi che lo stato ha rimborsato loro. Si è ripetuto lo stesso copione nel 2008. Ma il fatto che più sconcerta è che i partiti che non hanno rappresentanti in Parlamento beneficeranno dei «rimborsi» fino al prossimo anno.
Linda Caroli
È così. E poi i partiti si lamentano se la gente si allontana dalla politica e non va a votare.
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