Lettera- Un XX Settembre alla rovescia

Dalla Rassegna stampa

Cara Europa, quasi per ironia della sorte, il declassamento dell'Italia da parte di Standard and Poor's è arrivato appena due giorni dopo la manifestazione dei pochi attivisti radicali davanti al ministero delle Finanze in via XX Settembre, dove erano arrivati in corteo da Porta Pia. Quest'anno i radicali intendevano richiamare l'attenzione, più che sulla storia d'Italia, sulla crisi finanziaria, sull'irrazionalità della spesa, sugli sprechi, e aprirvi simbolicamente una nuova "breccia di Porta Pia". Purtroppo, la vera controbreccia è quella che ha aperto ieri, proprio in occasione del XX Settembre, l'ex maggiore giornale d'Italia, il Corriere della Sera. Esso ha dedicato addirittura un fascicolo di 5 o 6 pagine alla riconquista cattolica, con cui le gerarchie vaticane, con l'aiuto dei partiti in parlamento e delle organizzazioni del laicato, intendono riprendersi l'Italia dopo il berlusconismo. La chiesa s'è ripresa l'Italia dopo il liberalismo, durante e dopo il fascismo, con la Dc, durante il berlusconismo con l'azione di Ruini, e ora si prepara a un nuova edizione del dominio. Naturalmente, ne ha diritto visto che gli italiani bene o male glielo riconoscono. Ma i laici e i loro giornaloni, a che diavolo pensano, oltre alla riforma elettorale e alle irrisioni di Eco al «teologo» Ratzinger?
Tito Businco, Roma

Caro Businco, premesso che le manifestazioni radicali del XX Settembre (Roma, Milano, Bologna, ecc.) contro il ritorno del potere temporale, si sono svolte ieri, la sua lettera è troppo complessa per una risposta di poche righe. Che il Vaticano miri a riprendersi la guida intellettuale e morale del paese, trasformandolo in una società sottomessa al pastore, come quelle che ci stanno dirimpetto nel Mediterraneo, non ci vuole la zingara a capirlo. Come lei stesso dice, può provarci, se nessuno le obbietta che, con un ritorno antistorico ad altri secoli, una società idolatra e ipocrita dopo le prime esperienze scoppierebbe (per dire una banalità assoluta: è bastata la ri-vestizione del concorso di Miss Italia in abiti monastici per allontanare frotte di spettatori dalla tv).

Lei dice che i laici si occupano di riforma elettorale. In ogni caso, la riconquista gerarchica della società passa anche per i sistemi elettorali entro i quali si imprigiona o si muove il laicato. Abbondano le manovre di politici "cattolici", anelanti a mantenere o a riconquistare il potere, per fare che la nuova legge elettorale unifichi i diversi gruppi del gregge e li metta sulla medesima strada: come con la proporzionale di De Gasperi. È per questo che, mentre alcuni di noi laici si battono per ripulire l' Italia dal Porcellum e darle un maggioritario tendenzialmente bipolare, ma senza l'ossessione del bipartitismo secco, altri invece come l'Udc, parte del Pdl, gruppuscoli personali, frange di altri partiti, si battono per un sistema tedesco, che ha diverse prospettive. Come obbiettivo minore, ha quello di costruire un ponte tra parte del Pdl e casiniani sulla carcassa del berlusconismo. Come obbiettivo maggiore, ha quello di riunire in un grande contenitore (inizialmente di centro-destra) tutti i clericali e quei laici senza midollo che si accoderebbero ad essi per restare nel potere.

Sarebbe una ripetizione peggiorata della proporzionale degasperiana, perché De Gasperi la corresse con un'alleanza centrista dove i laici non erano smidollati, contando uomini che si chiamavano Einaudi, Malagodi, Saragat, Pacciardi, La Malfa, Pannunzio. Bisognerà vedere se Casini si presterà a una simile operazione: che è elettorale nella forma, politica nella sostanza, clericale negli auspici. O se preferirà lasciare che i berlusconiani vadano a fondo insieme al loro serraglio elettorale, legislativo e morale; e consentirà, dopo la spallata del referendum al Porcellum, un accordo parlamentare senza estremismi: che salvi le prospettive di autonomia della politica rispetto a un XX Settembre alla rovescia. Casini sa benissimo che se il sistema tedesco di pochi partiti non obbligatoriamente bipolarizzati darebbe a lui la possibilità di muoversi in parlamento, eguale libertà avrebbero gli altri. Succede, nonostante altre garanzie, anche in Germania. Dove, per fortuna, non c'è né una Curia che spasima per riprendersi la Federazione, né una Dc italiana, visto che la Dc tedesca è un partito pluriconfessionale e liberale, e la sua ispirazione cristiana è etica e sociale, non bigotta e da inquisizione.

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