Lettera - Tour propedeutico per candidati alle elezioni

Cara Europa, propongo ai candidati del prossimo febbraio di fare questo giro turistico, propedeutico ai loro successivi impegni parlamentari: andate negli ospedali ad ascoltare i malati e il personale; andate nelle carceri per verificare le condizioni dei detenuti e delle guardie; fate un giro nelle case di riposo degli anziani, in particolare non autosufficienti; negli istituti per diversamente abili, comprese le famiglie; nei quartieri dove vive gente che non ha niente. Poi un giro fra disoccupati, precari, pensionati che non arrivano al 27. Al ritorno, cari candidati, sono certo che i vostri programmi diventerebbero più concreti. Due suggerimenti: non perdete di vista la moralità: l’Italia ha bisogno di essere ripulita; e scrivete tre volte lavoro, istruzione, welfare. E dite ad alta voce: «Rifiuto i voti della mafia».
Francesco Lena, Cenate Sopra, Bg
Caro Lena, sono lieto di leggerla dopo tanto tempo. Vedo che anche lei è passato alle mail (sta diventando un difetto di noi vecchi). Mi scusi se ho dovuto ridurre la sua fatica a poche righe, ma con le tecnologie il nostro arbitrio viene limitato dai grafici, che disegnano le pagine e bisogna stare nei loro spazi: a lei, se scriverà altre lettere, spetteranno 850 battute, non una di più. La sua lettera non poteva venire per me in momento migliore: come vedrà, insieme a questa risposta troverà un mio brevissimo invito a Bersani e a Vendola a recarsi al Teatro Valle Occupato, stasera, dove si rappresenta un’opera di autore e regista pugliesi, realizzata – guardi il caso – nella chiave del suo tour. Per sua informazione, le aggiungo che il Teatro Valle ora si chiama Occupato perché, essendo il più antico teatro pubblico d’Italia (tra nove anni ne compirà 200), e proprio perché pubblico, era stato messo all’asta per farne qualche pizzeria o jeanseria, alla faccia di Pirandello che vi rappresentò per la prima volta “Sei personaggi in cerca d’autore”. Gli attori e le maestranze, insieme a molti fans, l’hanno occupato, dichiarandolo, come invece avevano dimenticato di fare le autorità, “bene pubblico”. Lei sa che i bei pubblici non si mettono all’asta, la cultura come l’acqua, la salute come la giustizia, la fabbrica come la pensione. Spero che la sua “lettera aperta” trovi, magari nell’edizione on line di Europa, accoglienza presso i candidati, perché anche in questa campagna elettorale, dove per esempio s’è parlato parecchi di carceri per merito del vecchio leone Marco Pannella, s’è parlato pochissimo di ospedali o di scuole o di quartieri degradati o (ma qui anche lei fa un’omissione) di nuovi diritti: come quelli relativi alle coppie di fatto, di cui parla ormai perfino Berlusconi, ma non Casini. Mi auguro che anche il ministro Passera, che secondo me si tiene di riserva come il Monti del dopo Monti, magari in un governo Bersani allargato ai centristi, pensi un poco anche a queste cose quando parla di “programma più coraggioso” (quello che si aspettava dal Monti politico e non ha avuto). Vorrei che tutti, anche i tecnici e i politici di professione, capissero che quando si parla di stato efficiente (scuole, trasporti, ospedali, ecc.) occorre riferirsi a cittadini soddisfatti: perché solo la soddisfazione della comunità porta nell’esistenza quotidiana la carica della volontà e dell’efficienza.
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