LETTERA - Se il diritto diventa peccato, lo Stato diventa Chiesa

Cara Europa, vorrei qualche riflessione al commento di Massimo Cacciari sulla prima bravata clerico-leghista: il tentativo di Cota e di Zaia di sdebitarsi con Bagnasco per il suo gentile anatema contro le loro concorrenti Bonino e Bresso. Può darsi che l`intervento del ministro della salute abbia riportato la legalità, ma il desiderio della vandea di rimandare le donne ad abortire in clandestinità è stato svergognatamente svelato. Del resto, contro la legalità dell`aborto s`è scatenata da anni l`offensiva
clerico-teodem, dall`America puritana dell`eterna "Lettera scarlatta" all`Italia delle liste "perla vita" di Ferrara Ruini e Binetti. Esperimenti falliti. A sua volta, Berlusconi tra giustizia e Quirinale ha altro da pensare. Ed ecco farsi avanti il partito della Lega, che, crescendo, passa dalla cultura del dio Po a quella delle radici. Non le radici dei padri della Chiesa, semmai quelle di un cristianesimo da crociata (vedi guerra ai barconi carichi di clandestini inermi).
MIRELLA GIUSTI, MILANO
FEDERICO ORLANDO RISPONDE
Cara signora, il professor Cacciari propone che altri interlocutori più credibili della Lega provino a dialogare con la Chiesa, ancora una volta presa alla gola tra cultura moderna e vizi vecchi del clero, mai sradicati. Una chiesa bisognosa di ciambelle di salvataggio, si tratti della cultura di Pera o del fanatismo di Roccella o dell`utilitarismo conciliatorista della Lega. Vecchi espedienti, come sa chi di noi è vissuto nel Novecento. Ma, col dovuto rispetto per Cacciari, la sua proposta, a cui Europa ha dato il massimo risalto, ci lascia perplessi. In primo luogo: perché la Chiesa possa avere altri e più credibili interlocutori, occorrerebbe che ci fosse in Italia almeno un interlocutore laico e non disposto a transigere sui propri valori non negoziabili. Tali furono i liberali prima e dopo Porta Pia. La storia ci dice che con quegli interlocutori la Chiesa non dialoga: preferì aspettare settant’anni il fascismo e la conciliazione piuttosto che le "guarantigie" che lo stato nazionale le aveva offerto, garantendo a se stesso e alla Chiesa sovranità e indipendenza "nel proprio ordine" (cioè, senza invasioni di campo). Mi sembra difficile che dove fallì lo stato liberale (e perfino De Gasperi) possa farcela il Pd, o anche l`intero centrosinistra, le cui elaborazioni in politica ecclesiastica non vanno oltre ricordi storici ed epidermiche sensazioni.
In secondo luogo, manca anche nelle analisi più aperte e ben disposte, come quelle di Cacciari, il riferimento ai dati di fatto. Per esempio, al fatto che la Chiesa, la cui cattedra è, come dicono, morale prima che politica, offra il fianco all`offensiva secolarista con la devastante questione dei preti pedofili o con l`asfissiante quotidiana intromissione nella vita sessuale, di cui la battaglia sulla Ru 486 è l`ultimo anello di una catena infinita. Non solo sono stati nascosti i fatti per decenni (dalla pedofilia all`aborto clandestino alle fecondazioni artificiali all`estero); non solo i severi progetti del cardinale Ratzinger non hanno avuto successo in curia; ma oggi si sta cercando di "rimediare" facendo passare i colpevoli per perseguitati. Una cultura tipicamente berlusconiana, e stupisce che un istituzione bimillenaria vada a ispirarsi ad Arcore. Da dove il ministro di giustizia spedisce a Milano i suoi ispettori, non perché indaghino sul ritardo con cui la procura ha denunciato la diffusione della piaga nel territorio di sua competenza, ma per accertarsi che il procuratore, con la sua intervista al giornale di Berlusconi (forse si volevano colpire Martini e Tettamanzi?), non abbia offeso gli inquisiti. Che la chiesa sia tormentata da problemi di tale affanno può dispiacere anche ai non credenti: ma ai cittadini dovrebbe dispiacere di più che grazie alla santa alleanza Cei-governo - si stia diffondendo in Italia un sistema che stravolge la nostra civiltà. Un sistema nel quale il politico diventa etico, cosicché il diritto diventa peccato, e quindi la giurisdizione passa dal potere civile a quello ecclesiastico. Pensatori come Cacciari debbono aiutarci a evitare questo ritorno ad altri secoli.
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