Lettera - Se al tempo di Galilei ci fosse stato il Nobel

Dalla Rassegna stampa

Cara Europa, ero piena di spiriti antilasmisti, dopo il doppio massacro di una donna e di sua figlia da parte del marito e del fratello, avvenuto non in un deserto musulmano ma nella "civile" Italia padana, quando leggo su Europa l'articolo di Tiziana Ragni, sulla sua vita di ultracattolica attivissima nell'insegnare catechismo e cultura a ragazzi che altrimenti sarebbero finiti nei riformatori.
Un bel giorno la signora si vede chiudere in faccia la porta della Chiesa perché, col marito, hanno deciso di separarsi. Per lei non è valso il "contesto" fisichelliano, che consente a Berlusconi di bestemmiare Dio e di continuare a ricevere comunione e sacramenti pur essendo pluridivorziato e pluriaccasato e pluricorruttore. Si vede che per certi preti "contesto" è sinonimo di "soldi". Poi pareggiano i conti con l'etica sparando palle di fuoco contro l'assegnazione del Nobel al maggiore benefattore dell'umanità che sia vissuto nel nostro secolo, il medico inglese Edwards, inventore della fecondazione artificiale, dalla quale sono nati 4 milioni di bambini, e altre centinaia di milioni ne nasceranno da coppie altrimenti sterili. Ma i miei tre giornali di riferimento (Repubblica, Corriere e Messaggero) non fanno il titolone "Nobel a Edwards", ma "Il Vaticano accusa il Nobel", non so se per superclericalismo o per superanticlericalismo. Certo, non da giornali d'informazione. Comunque, vorrei sapere se, col massacro in corso nelle nostre sale parto, con gli ospedali in mano a medici che confondono fra influenza e setticemia, con il clericalismo trionfante al governo e nell'informazione, col mondo che invece plaude al Nobel (se ci fosse stato al tempo di Galilei, la civiltà avrebbe camminato più speditamente), i partiti del centrosinistra intendono muoversi laicamente per l'imminente campagna elettorale o no. Vorrei cioè sapere se intendono garantirci i diritti e i progressi che la scienza assicura all'umanità, ma che agli italiani sono proibiti. O dobbiamo continuare ad andare all'estero per vederli riconosciuti, e rinunciare a votare in Italia affinché sia chiara la nostra protesta contro la politica ladra e beghina?
MIRELLA VALLINO, PESCARA
 
Cara signora, il professor Ignazio Marino, che insieme a Umberto Veronesi, Rita Levi Montalcini e tanti altri rappresenta la punta della cultura laica e di centrosinistra in Italia, ha inviato una newsletter ad amiche e amici per dirsi “allibito” dagli accenni di Berlusconi in parlamento «all'agenda bioetica»: accenni dai quali si desume che il Pdl-Lega «non ha ancora capito che la guida di questo paese non può essere il Corano o il Talmud (e io mi pennello di aggiungere la Bibbia), ma la laicità della nostra Costituzione. Non è possibile che la legge sul testamento biologico la scriva chi vince le elezioni», e non siano invece l'ammalato, la famiglia e il medico a scegliere le terapie ritenute migliori. C'è un esproprio di fondamentali diritti della persona - perfino il diritto di vivere e il diritto di morire - da parte di una banda che somiglia ai seguaci del vescovo Cirillo di Alessandria (IV secolo), che massacrava chiunque non pensasse come pensava lui. Nei nostri ospedali - scrive Marino - «la maggior parte di medici, infermiere e ostetriche vanno al lavoro con l'idea di essere d'aiuto alle donne. Purtroppo, singoli eventi gettano discredito ecc». Ma ci sono ben altri problemi che non i singoli eventi a imbarbarire l'Italia: c'è la legge 40 modello Ruini-Forcella, che si chiama della procreazione assistita, ma fa di tutto per impedirla: tant'è che diecimila coppie al fanno vanno in paesi meno retrogradi (Spagna, Svizzera, Belgio, Slovacchia) per aggirare i niet italici alla fecondazione eterologa, alla donazione di ovociti, ai single e gay, alla crioconservazione dell'embrione (niet dichiarato nullo dalla corte costituzionale, insieme al divieto di impiantare più di tre embrioni: gli altri, nell'Italia cattolica, si buttano nel lavandino). Niet alla diagnosi preimpianto, bocciato dai tribunali.
Non solo lei, ma anch'io, per essere sicuro di non dovere - per la prima volta in sessant'anni - astenermi dal voto, voglio sapere se il centrosinistra intende combattere per dare scacco matto a «moralisti e bigotti», che la radicale Donatella Poretti sollecita «a riflettere su una scienza che amplia la libertà delle persone». Come se moralisti e bigotti avessero mai avuto a cuore le libertà delle persone.

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