Lettera - Ruby, i pm e gli inquisitori

Dalla Rassegna stampa

Non riesco a decidere a quale «giro di vite» i pm somiglino. Se a Tomàs de Torquemada, primo Grande inquisitore della Inquisizione spagnola, o al «Comitato per l’imposizione della virtù e l’interdizione del vizio», tuttora attivo, in Iran e in Arabia Saudita.
Luigi Fassone, Camogli
 
Lo scandalo Ruby e le notizie sui presunti festini hard sembrano non influire più di tanto sulle intenzioni di voto. Probabilmente molti elettori ritengono che l’opposizione non offra un’altemativa credibile; troppo litigiosi e troppo nostalgici (almeno in parte) di ideologie ormai vecchie e superate. Il centrosinistra non è riuscito a conquistare l’elettorato moderato cattolico. Mi domando come un moderato possa accettare le idee di Vendola, e un cattolico le idee dei radicali che nel Pd hanno allargato la loro influenza, mentre i cattolici sono stati emarginati.

                                                                                             Goran Innocenti, via mail

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