Lettera - Radio Radicale: «sconcertato per certi appoggi»

Gentile direttore,
sono profondamente indignato nel leggere nel sito di Radio Radicale che più di duecento tra deputati e senatori hanno firmato una mozione per il rinnovo del finanziamento pubblico a quella emittente. Il mio stupore è cresciuto quando ho visto nell'elenco molti nomi di senatori e deputati che si dicono cattolici. L'autolesionismo dei cattolici in politica trionfa: come si può appoggiare una radio piena di livore e odio anticattolico, anticlericale e abbondantemente infarcita di bugie madornali? Ritengo che questa radio non debba più svolgere, sempre che ne avessimo avuto bisogno in passato, il suo (fazioso) "servizio pubblico", ormai svolto da canali televisivi e radiofonici. Sostenere tale radio e tale partito è segno di miopia e inciviltà: in questi ultimi decenni il partito di Pannella e Bonino ha lavorato a demolire molti valori del nostro patrimonio religioso e culturale. È un partito necroforo che si traveste da paladino della vita (carcerati, diritti della donna...), nemico della vita nascente, della famiglia, individualista, nichilista. I radicali si riempiono la bocca di antiviolenza rifacendosi a Gandhi, che spicca sul fondale dei loro convegni, ma quanta violenza sprizza in ogni loro manifestazione e a ogni intervista fatta ai loro esponenti ed epigoni. Sparano continuamente contro le Istituzioni ma, con ipocrisia, ricorrono continuamente a esse per ottenere fondi. La menzogna regna indisturbata. Bisogna essere ingenui per credere ai digiuni di fame e di sete del "volpone" Pannella...
Giovanni Bernasconi
Lecco
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