Lettera - Quei tanti motivi di gioia ai gazebo

Cara Europa, è stata una campagna splendida. Abbiamo percorso ogni chilometro di Rimini e della nostra provincia. Finalmente il giorno che aspettiamo da anni, da quando il centrosinistra aveva smesso di correre per vincere. Abbiamo una grande occasione, portare nel nuovo millennio l’Italia, con un capitano giovane e coraggioso. Con Matteo Renzi abbiamo presentato un programma concreto, abbiamo parlato con l’Italia da Aosta alla Sicilia. A Rimini 1500 presenti in piazza ad ascoltare le nostre proposte e a dire la propria. Da allora è stato un crescendo: nei banchetti, via mail, contatti personali, volontari.Ho ritrovato tutte le ragioni per le quali è bello fare politica. Il treno che ci è passato davanti nell’ultimo fine settimana è il treno del futuro. E sarebbe un vero peccato perderlo. Cambiamo tutto, cambiamo adesso.
Samuele Zerbini, Rimini
Caro Zerbini, mi scusi qualche taglietto (la lettera non può superare le 850 battute, così impone la grafica). Anch’io, che ho votato per Bersani e lo rivoterò domenica, ho ritrovato, dopo la lontana esperienza dell’Ulivo, la sua gioia di riassaporare la bella politica: che sarebbe stata ancora più bella senza alcuni toni da faida di comune. In ogni a caso, a tutti, protagonisti e attori, va il grazie per averci ridato una giornata di luce, che solo un necroforo della democrazia come Grillo poteva veder popolata da 3 milioni e mezzo di morti. La prospettiva che, col secondo turno voluto da Bersani – coi suoi dieci punti di distacco sarebbe già il designato premier del Pd –, ci fa sperare che potremo sentire in tv i due programmi. Programmi che nessuna massaia è andata a leggere in rete, dove si fa la democrazia delle parole senza corpi. E ce n’erano tante di massaie e di lavoratori, di ragazze e giovani, di pensionati e adulti in fila al mio gazebo. Con loro valutavamo i motivi che ci rendevano felici, e della partecipazione popolare, che ha lasciato Grillo e gli altri distruttori come scimuniti; della capacità di Renzi di annientare l’antipolitica in politica nuova; dei non inattesi risultati di Vendola, Puppato e Tabacci, tre testimoni di quel pluralismo culturale che, coalizione a parte, è la stessa ragion d’essere del Pd. Perciò dico brava a Rosy Bindi che ha respinto, nello studio un po’ convulso e litigioso di Bianca Berlinguer, la proposta di superare il Pd e dar vita con Sel e Psi a un «contenitore nuovo»: sarebbe la fine di un partito plurale, in una nuova chiesa monoteista e monoculturale. In fila, ho ritrovato la mia adolescenza nei ragazzi diciottenni che avevano dimenticato la tessera elettorale a casa e venivano pregati di farvi un salto: così si apprendono i rudimenti della vita pubblica.
E ho visto qualche anziano (lo dico al lettore Dominique Lafete, che ci scrive di non aver votato per non pagare la “tassa voto” di due euro), versarne non due ma dieci, venti, a favore, diceva, di ragazzi che forse li avevano lasciati in altri jeans. I novecenteschi come me, con la radiolina, e i giovani con ordigni più aggiornati, annunciavano che la candidata alle primarie del Pdl Giorgia Meloni stava visitando il seggio Pd di via dei Giubbonari, «per complimentarsi e imparare», diceva: testimonianza del valore pedagogico della democrazia, così rivoluzionaria rispetto alle formule delle cosche, partitocrazia in testa. Captavamo i complimenti di Maroni al Pd e a Bersani («grande segretario», lo definiva in serata Paolo Mieli), mentre rivendicava per sé il governo della Lombardia tenendosi alla larga dai pazzi di Barcellona, trombati nelle urne dove i più non hanno voluto confondere l’autonomismo con la rottamazione alla Flores d’Arcais (votare Renzi per sfasciare il Pd e poi Grillo per sfasciare il parlamento. Scritto sui giornali, non sulle pareti del manicomio).
Peccato che il presidente Monti e Fabio Fazio abbiano scelto, proprio alla fine di una giornata come questa, di inserire una «disponibilità» del professore a un nuovo governo, omettendo che per governare occorre il sì del parlamento. Un parlamento che le nostre primarie, speriamo seguite da altre, battezzano e mondano da peccati capitali.
© 2012 Europa. Tutti i diritti riservati
SU