Lettera - Qualcosa da dire su Turco e i Radicali

Sul Secolo d'Italia di mercoledì scorso: «Trasparenza nei partiti: decolla la proposta del radicale Turco. Sarà la prima riforma bipartisan?». In cosa consiste? «...è difficile che qualcuno si pronunci contro la democrazia interna del partito e la legalità a garanzia degli iscritti». Il Turco facendo le sue dichiarazioni sicuramente pensava allo splendido modello radicale trascurando un piccolo particolare che tutti, specialmente gli iscritti radicali, sanno: che nel partito dei Radicali Italiani la garanzia di una rigorosa legalità e democrazia formale è a scapito di quella sostanziale. Diceva qualche giorno fa l'onorevole Violante su Radio Radicale: «L'abuso di diritto distrugge il diritto». In sintesi tutti sanno, dentro il partito e fuori, che la compagine radicale è del padre padrone Marco Pannella, che ne fa ciò che più gli aggrada. In barba a tutti gli Statuti e a tutti i regolamenti interni. Anzi, più la democrazia formale è cavillosamente garantita dalle leggi più i diritti del singolo militante non contano nulla. Un esempio? All'ultimo congresso del Partito Radicale, il 39°, Marco Pannella, in tre giorni, è intervenuto per cinque ore, tre minuti e sei secondi, nonostante la presenza di congressisti intervenuti da ogni angolo del mondo, che hanno dovuto contenere i loro interventi a pochi minuti per soddisfare la narcisistica logorrea di Marco. Lo Statuto lo prevedeva. Gli interventi della presidenza non prevedevano limiti di tempo.
Per fortuna tra gli intervenuti non c'erano esuli cubani, che avrebbero rischiato un infarto nel ritrovarsi un sosia, in fatto di logorrea, di Fidel Castro. Un esempio più ficcante? Lo faccio personale. Durante l'ultimo Congresso dei Radicali Italiani, il IX mi è stato impedito di prendere la parola nonostante lo Statuto lo preveda al suo primo capoverso. Al primo! Per tutto il mese di novembre 2010 ho fatto uno sciopero della fame per rivendicare questo mio diritto negato. Diritto dell'iscritto Radicale. Ma ciò è stato ignorato da tutti, compresi i mezzi di informazione radicale che vantano di dare voce a che non ce l'ha: Radio Radicale, Notizie Radicali. Complimenti! Onorevole Turco, forse fa bene il Secolo d'Italia a definirlo come «alieno», ma prima di esserlo del Parlamento italiano lo è del Partito Radicale. Oppure la sua è solo una finta e mente sapendo di mentire?
Nicola Magaletti - email
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