Lettera - «Ora una donna al Quirinale: Emma Bonino»

Dalla Rassegna stampa

Caro direttore, le scriviamo in seguito alla recente dichiarazione del nostro amato presidente della Repubblica che auspica l'avvento al Quirinale, per il mandato successivo al suo, di una donna. Con grande tempismo e solita lungimiranza, il sito internet del Corriere della Sera ha condiviso con i propri lettori un sondaggio che proponeva al Paese di esprimersi per dare un volto e un nome alla personalità politica più adatta, a ricoprire, quel prestigioso ruolo. Non troppo sorprendentemente, gli ormai «maturi» e ben intenzionati lettori hanno scelto, in maniera forte e decisa, la vicepresidente del Senato Emma Bonino! Accadde la stessa cosa nel 1999 quando i migliori sondaggi vedevano Emma Bonino raggiungere il 76% di gradimento degli italiani, che riconoscevano il suo lungo ed inesauribile impegno politico e il profilo alto e internazionale, perfetto per rappresentare l'immagine della nostra gente nel mondo. Una piccola, grande donna, amante del diritto e indiscussa paladina dei diritti civili, che per le sue capacità ha ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo. Il Parlamento le preferì l'illustre Carlo Azeglio Ciampi, disattendendo ancora una volta il desiderio dei cittadini che avevano vissuto la campagna di «Emma for President» con grande speranza e dedizione. Difficile non pensare che se fosse per i cittadini, Emma sarebbe già da un pezzo presidente del Consiglio (e non solo della Repubblica) e su questa bellissima opportunità noi italiani dovremmo tutti riflettere, a partire dalla diretta interessata. Proprio in questo particolare momento storico, dove tutti siamo alla ricerca di etica, trasparenza e legalità, in poche parole buona politica! Sarebbe bello e rivoluzionario che, dopo tutte le vicende politiche che hanno attraversato gli ultimi 20 (forse 60?) anni della nostra storia, lasciando questo Paese sempre più fragile e in balia di se stesso, la politica cominciasse a intercettare e soprattutto rispettare questa grande voglia di partecipazione. Certo noi artisti possiamo fare poco. Forse, a volte, alcuni di noi sono, o sono stati, pigri e magari a ragion veduta, visti i risultati di innumerevoli fallimenti politici e di pseudo democrazia, poco interessati alle sorti del Paese.

Questa volta, invece, vogliamo dare questo nostro piccolo contributo alla causa. Un messaggio al Parlamento, al Governo, alle forze politiche in campo, non abbiamo bisogno di rivolgerci all'Italia, che ha già parlato attraverso i sondaggi e che non perde occasione di manifestare il suo affetto a una donna che ci rende orgogliosi di essere italiani nel mondo! Queste dieci firme, di artisti emergenti e non, messe insieme in poco tempo ma con grandissimo entusiasmo da parte di tutti noi, sono sicuramente una piccola rappresentanza di «uomini che amano le donne» e ne riconoscono gli immensi meriti. La candidatura di Emma Bonino presidente non è solo un cambiamento «di genere» ma è ripristino di meritocrazia e di distanza da giochi di, Palazzo e interessi di partito. E un grande e coraggioso passo avanti verso la riconciliazione tra eletti ed elettori.

Luca Argentero, Sergio Castellitto, Alessandro Gassman, Remo Girone, Vinicio Marchionni, Filippo Nigro, Rocco Papaleo, Claudio Santamaria, Emilio Solfrizzi, Gianmarco Tognazzi
 

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