Lettera - «Non c’è alternativa all’energia nucleare»

Caro direttore,
ho qualche appunto da rivolgere al ragionamento contrario al nucleare del signor Pedron (lettera del 4 gennaio), anzitutto perché sembra ignorare che i referenda hanno valore solamente per 5 anni, dopo i quali la materia considerata può essere nuovamente sottoposta a referendum (e in questo caso ritengo che l’esito sarebbe opposto a quello del 1987). In secondo luogo mi sembra arbitraria l’affermazione secondo cui il nucleare sarebbe la rovina dell’Italia. Se appena allarga lo sguardo oltre i nostri confini potrà constatare che tutti gli Stati europei ci stanno dando delle lezioni in merito: l’Europa (Francia in particolare) è piena di centrali elettronucleari. Cosa succederà quando, fra qualche anno, il petrolio scarseggerà. A quel punto come produrremo l’energia elettrica? Forse con il fotovoltaico e le altre fonti energetiche secondarie che forniscono solo una ridotta frazione del fabbisogno? Senza dimenticare che il petrolio è molto inquinante, a differenza del nucleare, che non comporta emissioni di Co2.
Bruno Callegari
Milano
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