Lettera - Né pane né speranza

Dalla Rassegna stampa

Peggio di Miseria e Nobiltà dove il grande Totò precisava «qui non si mangia né pane e né veleno». Nel Duomo, subito dopo la liquefazione del sangue di San Gennaro, il cardinale Sepe ha affermato, chiedendosi come sia potuto accadere tutto ciò, che a Napoli non c'è né pane e né speranza. Di fronte a tale prospettiva sono molti a chiedersi quale significato attribuire al miracolo di domenica scorsa. Per Brunetta il cancro ha metastatizzato Napoli e il Sud. Ma da dove è partita la metastasi? Forse dalle istituzioni locali o ancora più a monte dai governi centrali che hanno sempre manifestato in Italia una sola caratteristica, quella di «non poter governare». In attesa delle riforme e dei radicali cambiamenti che mai arriveranno non ci resta che legare con lo spago la valigia di cartone e ritornare ad essere una regione di emigranti. C'è chi parte e chi arriva. Ad arrivare saranno gli extracomunitari.

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