Lettera - Il Monti cattolico e i privilegi del Vaticano

Mario Monti si è recato sabato scorso nello Stato della Città del Vaticano per incontrare il Papa, che è anche a capo della Chiesa Romana. Si sa che Monti va a messa tutte le domeniche e si sa pure che molti dei suoi ministri profumano di incenso: ma non è giorno di messa, il sabato, quindi doveva essere un incontro di lavoro… I maligni hanno subito pensato che il nostro premier avesse varcato le mura d’Oltretevere per concordare vivaddio un po’ di “solidarietà” reciproca: lo Stato italiano se ne sta buono sui diritti civili e lo Stato vaticano comincia a pagare le tasse. Per saziare il famelico spread servono soldi e quelli che ci deve la Chiesa di Joseph Ratzinger sono davvero tanti. Sempre i maligni hanno pensato, però, che per qualche tempo dovremo dimenticarci di testamento biologico, pillole femminili di tutti i tipi, fecondazione assistita, coppie di fatto, immigrati espulsi o rinchiusi, detenuti suicidi e matti detenuti; già che ci siamo, forse dovremo offrire pure una moratoria della legge 194 e di quella sul divorzio. Ma ecco che i maligni sono stati sonoramente smentiti: intervistato mercoledì dall’Osservatore Romano (sic!), Mario Monti non ha fatto nessun accenno ai soldi del Vaticano…
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