Lettera - Legge Reale e anni '70

Caro direttore, mentre gli indignados il 15 ottobre respingevano Pannella con motivazioni pretestuose e persino qualche sputacchio, peraltro incassato dal leader radicale con una compostezza ammirevole, era invece il negozio Panella a indignarsi coi black bloc che hanno messo a ferro e fuoco Via Merulana.
Per non romani, trattasi di un fornaio molto noto sito nella via del "Pasticciaccio Brutto" di Gadda. I titolari hanno espresso la loro protesta chiudendo per tre giorni, annunciandolo con un'intera pagina del Corriere della Sera, edizione romana ("Indignati", si legge a grandi caratteri su sfondo bianco).
I negozi assaltati richiamano alla memoria inevitabilmente gli anni settanta. Ad evocare i fantasmi, magari in mancanza di argomenti politici, prima o poi qualcosa esce fuori, e il pasticciaccio si complica ancor di più.
È bastato che l'on. Di Pietro, ci mettesse lo zampino ed invocasse il nome di Oronzo Reale e della sua famosa legge sull'ordine pubblico, che subito ha trovato pronta sponda nel Ministro dell'Interno e in alcuni esponenti del centrodestra, e gli anni settanta hanno ripreso vitalità. In realtà, basterebbe applicare le leggi presenti non tanto con pene esemplari, ma con pene certe, come diceva Cesare Beccaria e magari senza prescrizioni, che poi sono vere amnistie striscianti.
Il legislatore penale ha partorito molto, in questi ultimi anni preso tra le suggestioni un po' modaiole dello stalking, e quelle vagamente forcaiole dei decreti sicurezza (finendo col "punire" in effetti l'immigrato clandestino in quanto tale).
È comico, tuttavia, notare che i manifestanti avrebbero tranquillamente applaudito sino a spellarsi le mani Tonino Di Pietro, mentre hanno sommerso di insulti il libertario Pannella che della legge Reale fu strenuo avversario. Qualcuno, in primis dalle parti del Pd e di Sel, dovrebbe fare qualche riflessione in merito. Nel frattempo, aspettiamo con ansia che, sparite le spranghe, tornino calzoni e pizzette a Via Merulana.
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