Lettera - Italia, stato senza leggi nemico dei cittadini

Cara Europa, io e la mia compagna conviviamo da oltre 15 anni e ci stiamo avvicinando all’età canonica. Io sono un insegnante, la mia compagna collabora, molto saltuariamente, a uno studio professionale: in nero. Mi sento male al pensiero di servire uno stato carogna, che quando la mia compagna è stata investita da un ciclista e ricoverata per tre giorni su un giaciglio, non ho potuto aiutarla se non con le telefonate, e ho dovuto chiamare suo fratello perché firmasse l’autorizzazione a tornare a casa. Non voteremo il 24-25 febbraio perché nessuno si è occupato di noi, salvo Berlusconi che ha giurato guerra eterna a quelli che vivono la famiglia di fatto. Lui preferisce i codini o gli ipocriti dalla doppia e tripla vita. E pensare che avevamo sognato di vivere in uno stato fondato sulle leggi uguali per tutti.
R.A., Roma
Caro professore, anch’io ho sognato, da giovane liberale, uno stato fondato su leggi liberali capaci di promuovere la condizione umana in tutti i sensi. Ora che ho da tempo superato l’età canonica mi rattrista vedere le macerie di quello che fu un abbozzo di stato italiano. Ieri leggevo di uno studente di 15 anni del liceo Tacito di Roma indicato dai compagni, con grosse scritte, a dimettersi da rappresentante scolastico perché gay. E leggevo l’intervista in cui Vendola denunciava di non poter uscire da solo la sera, per Roma.
Leggo la denuncia di Mark Cowell, il giornalista inglese che nei giorni del G8 di Genova (2001) fu fracassato dai fascisti che inquinano la polizia e solo dieci anni dopo, nell’ottobre scorso, ha concordato col ministero dell’interno un risarcimento di 350mila euro, visto che la magistratura si è arresa di fronte al muro di gomma dei gerarchi e degli agenti, che non hanno collaborato alle indagini. La stessa magistratura che si ostina a voler mandare in galera il generale Pollari, a suo tempo capo del Sisde, e il suo vice, per aver partecipato, secondo l’accusa, al rapimento e al rimpatrio in Egitto dell’ex imam di viale Jenner a Milano, sospetto reclutatore di terroristi secondo la Cia: forse la magistratura milanese pensa che vendicare un (ipotetico) terrorista compensi gli italiani delusi degli oltraggi ai nostri concittadini?
Non ho mai capito l’aperta simpatia di molti italiani per i terroristi: una volta si diceva che erano simpatie di sinistra, ma il ministro degli esteri Terzi che è di destra non ha detto una parola sul “califfato” dei terroristi anti Assad nella Siria “liberata” (dicono loro); né ho capito perché Hollande sia stato lasciato solo a combattere l’occupazione del Malì da parte dei qaedisti, massacratori di libri, monumenti e donne in nome della loro orrenda sharia. Vede bene che non abbiamo né leggi né governi coerenti, e abbiamo dovuto aspettare fino a ieri perché il Pd rendesse noto il suo concretissimo programma di edilizia scolastica e ospedaliere coi soldi degli F35 che compreremo solo in parte; e io spero anche di edilizia abitativa per quelli come voi che consegnate metà del vostro reddito al padrone di casa (in nero).
Altro che Befera ed Equitalia. Vero è che la Francia ha impiegato due secoli per cancellare la legge dei sanculotti che vietava alle donne di portare pantaloni (di fatto inapplicata da tempo, salvo trovarti di fronte a un poliziotto tanghero che te li contestava). In Italia invece abbiamo Marchionne che licenzia ad libitum 19 operai di Pomigliano e, quando la magistratura gli impone di riassumerli, gli paga lo stipendio ma non li fa entrare in fabbrica, non debbono lavorare perché così piace al padrone delle ferriere: e il ministro Fornero dice di non aver spazi d’intervento; e perfino il Quirinale, unica garanzia di legalità liberaldemocratica, per una volta non s’appella alla Costituzione, al suo articolo uno. Spero che il Pd, vincendo le elezioni, mantenga il suo impegno per i diritti delle coppie di fatto, etero ed omo sessuali, come nella legge tedesca.
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