LETTERA - Il fondamentalismo bussa alla regione

Cara Europa, a 48 ore dallo spettacolo blasfemo di piazza san Giovanni, dove lo sciamano di Arcore, che alterna attenzione per le escort e lettere al papa, ha fatto giurare i suoi aspiranti governatori, un altro sciamano è venuto a invadere la nostra libertà di cittadini, il nostro diritto di scegliere col voto, senza coazione morale, chi vogliamo alla regione. Qui nel Lazio, se Bonino o Polverini. Il tutto fra gli applausi dei devoti atei della destra, dai neonazisti ai collusi di camorra, e mentre il governo e le istituzioni repubblicane si astengono dal richiamare i limiti che la legge impone anche ai religiosi quando parlano di questioni appartenenti alla sovranità dello stato e ai diritti dei cittadini. Sono furioso per questi comportamenti di là e di qua dal Tevere, anche se decuplicano le mie energie a favore della Bonino, per la quale, fino alla mattina di lunedì 29, telefonerò a tutti i miei clienti nel Lazio.
Aldo Cristini, Roma
FEDERICO ORLANDO RISPONDE
Caro dottore, fa bene a decuplicare il suo impegno a favore della nostra candidata Emma
Bonino. Anche in me le parole del cardinale hanno avuto lo stesso effetto e ho cominciato a
ripescare nomi nelle cento agende della mia vita. Ma perché essere furioso? Non se l`aspettava?
Come dice Emma, trattasi di materia sempreverde, sempre attuale (peccato lo dica in inglese,
evergreen, rischiando di non farsi capire da lettori ed elettori non obbligati a conoscere quella
lingua. Sono le civetterie dei politici). Inglese a parte, Emma ha ragioni profonde dalla sua, ben
al di là dei dogmi sulla vita e sulla morte, o magari della pedofilia in Italia a cui Bagnasco forse vorrà dedicare un prossimo anatema.
Lunedì sera, quando mi è arrivata la notizia, stavo leggendo il libro-vocabolario del professor Gianfranco Pasquino sulla teoria di Fulcuyama circa la "fine della storia" (Le parole della politica, ed. Il Mulino, che recensiremo prossimamente). Fulcuyama non ha mai scritto che con la caduta del Muro fosse finita la storia dell`umanità, ma solo quel capitolo del Novecento che aveva visto la definitiva vittoria della democrazia liberale sui regimi antiliberali: fascismo, nazismo, stalinismo. Poi si è aperto un altro capitolo, quello della lotta tra le democrazie realizzate e il fondamentalismo di ispirazione religiosa, dovendosi prender atto che non c'è solo il fondamentalismo islamico (che arriva a esprimersi col terrorismo), ma che «un po' tutte le confessioni religiose, cattolicesimo, protestantesimo, ebraismo, induismo, contengono e spesso
alimentano i loro fondamentalismi, invece di contrastarli». Sicché, «Quella che continua è una storia più pericolosa e potenzialmente più devastante fra le democrazie e i regimi fondamentalisti nei quali un ceto di religiosi pretende e riesce a dettare i comportamenti di alcune collettività. È assolutamente una brutta storia» (pag. 87).
Ma, nei tempi brevi, anzi brevissimi (appena 4 o 5 giorni) non è di queste metafisiche che dobbiamo occuparci, ma del voto nel Lazio in Piemonte e in altre 11 regioni. E qui ci soccorrono alcune voci di un altro libro-vocabolario, della stessa Emma Bonino, già recensito da Europa, Alfabeto Bonino (ed. Bompiani). Alla voce "L come Lazio" si legge fra l`'ltro: «Vorrei portare il Lazio in Europa e l'Europa nel Lazio», per esempio istituendo un flusso turistico invernale dal Nord freddo che, come in Liguria, rianimerebbe la nostra languente economia stagionale. E vorrei far emergere gli innumerevoli alloggi vuoti e i molti posti letto e ambulatoriali che «la nebbia del sistema, tipicamente italiana», tiene nascosti ai cittadini bisognosi di case o di ricovero ospedaliero. E altre consimili quisquilie, che sono la tormentosa vita quotidiana non dei cardinali ma di centinaia di migliaia di cristiani. Alla voce "Laicità" annota: «La mia rigorosa laicità non ha mai avuto alcun carattere antireligioso ma, al contrario, mi ha spinto ad impegnarmi per la libertà religiosa in ogni parte del mondo, ovunque negata, indipendentemente dalla fede professata». Chissà se hanno fatto altrettanto le ultime leve dell'harem del sultano, da lui imposte nei listini di Polverini e Formigoni, benedetti dalla Cei.
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