Lettera - Fecondazione: ora siamo peggio di tutti

Quasi nessuno sa che eravamo al secondo posto nella classifica mondiale dei Paesi con i maggiori divieti in tema di fecondazione assistita, dietro il Costa Rica. Mentre nessuno sa che da più di un mese l’Italia si è guadagnata la vetta di quella graduatoria di cui avremmo ben poco da vantarci. Infatti, la Corte Interamericana dei diritti umani, grazie anche alle motivazioni del Partito radicale e dell’Associazione Luca Coscioni (costituitisi come “amicus curiae” nel procedimento giudiziario), ha cancellato con una sentenza il divieto di fecondazione in vitro vigente in Costa Rica. Cancellato proprio, quel divieto: non attenuato o emendato. E ancora più importante sarebbe conoscere i principi affermati nella sentenza del 28 novembre scorso: l’embrione non è persona; l’infertilità è una malattia; i diritti riproduttivi sono tra i diritti umani meritevoli di tutela. Per una volta, dalle nostre parti, la Chiesa e gli embrioni – in attesa soltanto che venga garantito loro anche il diritto di voto – possono guardare dall’alto in basso il resto del mondo, ormai pericolosamente invaso dai diritti a tutela di esseri umani nati e viventi.
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