Lettera - Economia e ambiente

Dalla Rassegna stampa

Caro direttore, Chicco Testa, presidente del Forum Nucleare Italiano, ritiene sostanzialmente che Emma Bonino e i suoi compagni di strada siano caduti in una sorta di «trappola antinuclearista». Ma i radicali, ambientalisti convinti, promotori in passato d'un necessario referendum antinucleare, per prassi metodologica e per abitudine procedono, da sempre, con dati alla mano, dedogmaticamente. I radicali, allorquando sponsorizzano l'impiego di fonti rinnovabili e pulite, associate però ad un assennato risparmio energetico, esprimono una posizione politica ineccepibile, apprezzabile. Una cosa è certa: il petrolio e i combustibili fossili sono a termine, sono il nostro passato, sono altamente inquinanti. L'equilibrio chimico- fisico dell'ecosistema Terra è molto delicato, facilmente perturbabile, di fatto pesantemente e quotidianamente alterato dall'emissione di particelle e di ossidi di vario tipo ( non solo C02). Chicco Testa, già antinuclearista della prima ora, oggi neoromantico dell'atomo, con una lieve ironia parla di «quel mondo ambientalista che cerca di coniugare sviluppo economico ed ambiente». Perché non dare fiducia a «quel mondo ambientalista», che s'appella alla preminenza della cosiddetta economia delle risorse, da sposare con l'integrità ambientale? Perché non dare fiducia a chi prospetta un intervento poco invasivo dell'uomo in uno scenario già irrimediabilmente antropizzato? Il nucleare per quanto possa essere sicuro (nella realtà non lo è) pone il problema insoluto delle scorie radioattive, che non possiamo certo sperare di stoccare a buon mercato nei paesi depressi dell'Africa. Perché Chicco Testa, che è stato anche lui un ambientalista, non cita mai la possibilità di addivenire ad una nuova era, ad una economia ad idrogeno, "combustibile perpetuo", inesauribile e del tutto esente da emissioni inquinanti?

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