Lettera - Donne collaterali

È agghiacciante la notizia che sabato scorso, per “errore”, nove donne siano state uccise e altrettante ferite dal fuoco dei jet della Nato: tra loro anche delle bambine. Stavano raccogliendo legna e pinoli in un bosco tra le montagne. La Nato li chiama “danni collaterali”, questi errori mortali e imperdonabili. In realtà significa che, da un lato i talebani e dall’altro i caccia americani, le donne afghane non hanno scampo. Né in tempo di pace, né in tempo di guerra. Ed è ovunque la stessa Storia: nella sempiterna, monosessuale violenza degli uomini, sono sempre le donne a pagare il prezzo più alto. Morendo incolpevoli sotto i colpi di chi odia l’uguaglianza e di chi vuole imporla a suon di bombardamenti. Fuoco nemico, fuoco amico. E donne collaterali.
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