Lettera – Chi c'era e chi no

Dalla Rassegna stampa

Caro direttore, sono sconvolto. Ho assistito in diretta televisiva alla fine della democrazia repubblicana, che i costituenti fondarono e che i grandi partiti difesero. Le opposizioni hanno sgomberato l'Aula per lasciare il posto al bivacco dei manipoli berlusconiani.

La responsabilità dei Casini, Bersani, Di Pietro e Fini sono immense, perché hanno messo su uno spettacolo penoso di esaltazione della loro impotenza ed hanno illuminato di luce viola il volto e la figura di un risorto Lazzaro. Questa giornata triste e dolorosa vede solo due isolati punti di luce: il Presidente della Repubblica che lotta disperatamente per tutelare le istituzioni e i radicali presenti in Aula, ultimi testimoni di una tempesta perfetta.

Da oggi la questione democratica diventa più centrale della stessa questione economica. Se viene tolta ai giovani la democrazia, il loro futuro sarà ancora più difficile ed incerto di quello che si annuncia con il trasferimento di una quota alta di debito. Per non far cadere l'ultimo filo di speranza non ci resta che auspicare una più lunga presidenza al Capo dello Stato e una rinnovata forza per la pianta radicale che resiste nel pantano politico. Fraternamente.

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