Lettera - Bossi, il potere

Caro Colombo, sono un po' preoccupato. Bossi ha appena dichiarato: abbiamo quasi in mano il Paese. Ora sappiamo tutto di Bossi, e anche che è meno bugiardo di Berlusconi. Se fosse vero?
Annalisa
Bisogna ammettere che Bossi parla con alcune buone ragioni dalla sua parte. Provo a elencarle, in ordine di pericolo (per il sogno dell'Italia come Paese normale).
1) Ha conquistato due regioni importanti, il Piemonte e il Veneto, l'uno per gentile concessione del Pd, che ha lasciato fare come se fosse irrilevante (piccole vendette del tempo libero, come abbandonare la presidente Pd Bresso al suo destino perché Chiamparino, il sindaco di Torino, era di cattivo umore); il Veneto come puro e semplice regalo, un po' sconsiderato persino dal suo punto di vista, di Berlusconi a Bossi: hanno preteso il Veneto (dove c'era un solido Galan, che però ubbidisce e basta) e hanno ottenuto il Veneto che adesso sbandierano come conquista della Lega.
2) Mantiene una visibilità fortissima in Lombardia benché non abbia i voti, perché il clone di Berlusconi Letizia Moratti si è fatta, per buona misura, anche clone di Bossi-Calderoli-Maroni e ripete le loro sciocchezze un po' sconce ("i clandestini tipicamente delinquono") come se fossero le verità cristiane cui finge di ispirarsi, tra un morto sul lavoro e l'altro, nella sua premiata raffineria.
3) La Lega ha iniziato con successo (intrigando alacremente soprattutto nelle stanze chiuse di "Roma padrona") la sua attività di impossessamento delle banche più importanti dell'Italia da cui la Lega vuole la secessione. Per i nuovi democristiani della Regione bianca, l'operazione è riuscita.
4) La Lega, che dedica agli immigrati un lapidario "fuori dalle balle", che degli immigrati nega ogni diritto, compreso il diritto a non essere rispediti dove rischiano la vita, che blocca la possibilità di chiedere il diritto d'asilo, ha portato l'Italia al livello di uno squallido villaggio medievale, ha forzato il Paese a legarsi con un assurdo e strettissimo trattato alla Libia pur di respingere in mare i migranti diretti in Europa attraverso l'Italia (ora che le notizie circolano, si viene a sapere di quante barche, abbandonate e prive di ogni assistenza, affondano in mare), dovrebbe essere l'avversario numero uno dell'opposizione di centrosinistra e soprattutto del Pd. Non lo è. C'è in Parlamento un sentimento diffuso quasi di amicizia, certo di non belligeranza (per usare l'infelice espressione di Mussolini) da parte del Pd verso la Lega. E infatti tutto il Pd, meno due, oltre ai deputati Radicali eletti nel Pd, ha votato in favore del trattato Lega-Libia per la libera caccia ai migranti, come se fosse scattato un nobile impegno civile. Ricordiamo infine, lo strano, morboso interesse di parecchi noti personaggi ex Pds di Bologna per il candidato leghista di quella città, uno che finalmente garantirebbe delle belle retate notturne dei tanti intollerabili individui che "sembrano" estranei alla nostra civiltà cristiana e che, dunque, nelle nostre strade non ci devono stare. Due conclusioni: la Lega di Bossi ha fatto molto per rendere l'Italia un paese più volgare e cattivo. Ha avuto un grande successo perché l'Italia era pronta.
© 2011 Il Fatto Quotidiano. Tutti i diritti riservati
SU