Lettera - Biotestamento/1 Non negare il mistero

Dalla Rassegna stampa

Scrivo per rispondere indirettamente alla ragazza apparsa nella fotografia che affiancava ieri l'articolo sul «fine-vita». Nella manifestazione dei Radicali a Montecitorio portava al collo un cartello con scritto «Di chi è il mio corpo?». Posta così la domanda sembra avere una risposta scontata, ma in fondo in fondo proprio non lo è. È vero che la società odierna predica l'individualismo come valore imperante, ma resta il fatto che io non mi sono fatta da me. Non solo: nessuno di noi può dire di aver deciso quando venire al mondo. Che io coscientemente non possa ordinare al mio cuore di smettere di battere ora è una verità inconfutabile.

Potranno essere argomentazioni banali, ma a me danno questa coscienza: io non sono mia. Certo, si può non aver fede, non credere in alcunché, ma eliminare la dimensione del Mistero che è legata all'esistenza di una vita (e che per me, cattolica, ha la M maiuscola) mi sembra porti alla vittoria dell'irrazionalità.
Rachele Mocchetti
 

© 2011 La Stampa. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK