Letta: lavoro per 200mila giovani

«C’è bisogno di dare un segno che la nave dei nostri conti pubblici ha al timone persone responsabili e che non ripartano debiti ma si facciano scelte trovando le coperture nel bilancio». Un segnale a Bruxelles a poche ore dalla sua partenza per il Consiglio Ue di oggi e domani, quello che Enrico Letta vuole dare illustrando i provvedimenti approvati nel Consiglio dei ministri mattutino. Innanzitutto il rinvio dell’aumento dell’Iva di tre mesi, con la possibilità che in Parlamento si valuti un ulteriore differimento. Una scelta che per il premier dimostra «la volontà del governo di aiutare l’economia con la dovuta prudenza. Perché in questo momento non è il caso di fare scelte che diano l’impressione di sfasciare i conti pubblici».
E poi il "pacchetto lavoro" da 1,5 miliardi tra fondi europei e risorse nazionali, con la decontribuzione totale per l’assunzione di giovani. «Ci sembra che questo intervento nel suo complesso, fatto di una forte attenzione alla lotta contro la disoccupazione giovanile, ci consenta di andare al Consiglio europeo forti di argomenti perché diventi una battaglia europea». L’accordo nella strana maggioranza su Iva e lavoro, e nel pomeriggio il buon segnale del sì alla mozione unitaria sugli F35 che rassicura i partner europei sulla politica comune di difesa. Letta è potuto partire per Bruxelles più forte e con un buon risultato sul fronte del lavoro, dopo il rischio corso negli ultimi giorni di presentarsi come un’anatra zoppa ad appena due mesi dall’investitura. Anche per questo lascia che nella conferenza stampa convocata subito dopo il varo delle misure in Cdm sia il vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano, anche sua veste di segretario del Pdl, a intestarsi il gol sull’Iva: «Esprimo profonda soddisfazione per altri due gol del governo in zona Cesarini su tasse e lavoro: l’Iva doveva aumentare e non aumenterà, e il Parlamento potrà allungare questo termine».
Letta è dunque giunto a Bruxelles in serata - dove ha subito avuto un colloquio con il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi su «economia, industria ed Europa» - avendo alla spalle la ricucitura della sua maggioranza, avvenuta anche grazie all’attenta regia di Giorgio Napolitano. Proprio al Quirinale, nell’ormai tradizionale colazione pre-vertice Ue, il premier ha avuto la conferma del ricompattamento: al pranzo di lavoro hanno partecipato diversi ministri, da Fabrizio Saccomanni a Emma Bonino, ma c’era anche Alfano. E fonti del Quirinale hanno subito fatto sapere che l’incontro è servito per «un ampio e convergente scambio di opinioni sulle posizioni e proposte con cui l’Italia contribuirà allo svolgimento di questa importante sessione del Consiglio Ue». E non a caso poco dopo saliva al Quirinale anche Silvio Berlusconi per un decisivo incontro chiarificatore con Napolitano, incontro che di fatto ha sancito una sorta di pax estiva per l’esecutivo (si veda l’articolo accanto). Tre mesi di tregua, esattamente il tempi concesso per il rinvio dell’Iva. Nonostante l’amarezza per la dura condanna inflittagli dal Tribunale di Milano per il caso Ruby, infatti, il Cavaliere ha capito che non ci sono margini per trattare sul tema giustizia. Come ha confermato in serata lo stesso Alfano a Porta a porta: «La riforma della giustizia sarebbe un ottimo risultato per questo governo, ma non la credo possibile, perché la nostra idea della giustizia non è quella della sinistra».
La giustizia resta dunque sullo sfondo, e il Pdl con il suo capo attende Letta sui provvedimenti economici. La parola d’ordine è: mai più aumento di tasse o nuove tasse. Tanto che anche il ministro dell’Economia Saccomanni, rassicurando dopo il Cdm sul fatto che le coperture trovate «non creano nuovo debito né comportano aggravi per i cittadini», annuncia l’attesa riforma della tassazione: «Dobbiamo ripensare gli strumenti della tassazione in modo da sostituirli con forme meno gravose su lavoro e imprese». Via libera dunque per il premier, che oggi a Bruxelles potrà spendersi le misure in tema di lavoro. Provvedimenti fortemente voluti da Letta prima del vertice europeo come dimostra l’irrituale tweet in inglese con il richiamo all’account del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy: «Il governo italiano ha approvato un piano nazionale da 1.500 milioni contro la disoccupazione giovanile alla vigilia della riunione del Consiglio». E il fatto che il premier attribuisce centralità al dossier lavoro nella sua agenda è dimostrato anche dal fatto che in serata arriva anche la risposta a una delle tante critiche di Beppe Grillo, il più delle volte ignorate («Letta-Pinocchio dice balle sul lavoro»): «Si sappia che le affermazioni di Grillo son bugiarde... Chi è il vero Pinocchio?»).
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