Legge sulla trasparenza: l’asse Gariglio – radicali

Dalla Rassegna stampa

Una Regione «buona, legale e trasparente», con pubblicazione online di tutte le delibere delle aziende sanitarie e un incarico ad un’azienda esterna di "cacciatori di teste" per una prima scrematura nella scelta dei direttori generali. La proposta di legge è già pronta, articolata in tredici capitoli e sei pagine: sarà probabilmente il primo atto presentato a Palazzo Lascaris dal segretario regionale del Pd Davide Gariglio, che alla bozza ha lavorato con Igor Boni e Giulio Manfredi dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta.

Perno fondamentale è la figura del "Garante della legalità e della buona amministrazione", figura del tutto indipendente, non sottoposta ad alcuna dipendenza gerarchica e del tutto autonoma. Il garante, si legge nella bozza, «è nominato su base fiduciaria dal presidente della giunta e scelto fra magistrati delle giurisdizioni ordinaria, amministrativa e contabile». Avrà molti compiti in materia di legalità e trasparenza. Fra quelli fondamentali: «Vigila sulla corretta applicazione della normativa europea, statale e regionale in materia di gestione delle risorse finanziarie e controlla l’effettiva applicazione della disciplina sugli appalti».

Un capitolo riguarda la nomina dei direttori delle aziende sanitarie, un passo al quale ogni volta viene accostato il rischio che siano solo le appartenenze o le vicinanze politiche a determinare le scelte. La legge prevede che una prima selezione, dopo un regolare bando pubblico, sia fatta da «una o più agenzie di cacciatori di teste -scelta tramite bando di gara e che in seguito sia il presidente della giunta a Il primo atto di piazza Castello potrebbe essere l’istituzione di un garante, regole strette su appalti e nomine soprattutto in sanità fare le sue valutazioni restringendo la rosa».

Uno degli obiettivi principali è che tutta la sanità sia trasparente. Gariglio, che ieri è tornato ad attaccare le nomine improprie dell’Asl Tot, ne ha parlato in campagna elettorale anche Igor Boni (che non è riuscito ad entrare in Consiglio regionale) ha puntato molto su questo punto. Tutte le delibere delle aziende sanitarie devono essere pubblicate online sul sito istituzionale della giunta, si legge nella bozza, e gli appalti non potranno essere prorogati.

 

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