Legge sul biotestamento in campo Saviano: «Quel testo è illiberale»

«Sembra liberale ma non lo è. Complica le cose, le burocratizza, non va nella direzione della libera scelta». Roberto Saviano si schiera con chi rifiuta la legge sul testamento biologico che la prossima settimana verrà discussa in Aula alla Camera, per il voto finale dopo quello espresso un anno fa dal Senato. Le critiche dell'autore di «Gomorra» sono contenute in un video messaggio che ha accompagnato uno spettacolo teatrale ieri sera a Roma, titolo «Le ragioni del cuore». Sul palco Beppino Englaro, padre di Eluana, e Ignazio Marino, il senatore del Pd, nelle vesti di attore (interpreta un uomo in coma). Un'altra iniziativa contro la legge, dopo la raccolta di firme dei medici, il giudizio negativo dei chirurghi, i sit-in dell'Associazione Luca Coscioni, l'editoriale di Stefano Rodotà su Repubblica.
Ma a far discutere è soprattutto l'entrata in campo di Saviano, attaccato dal Pdl. Il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, gli rimprovera di «essere riuscito a censurare Piergiorgio Welby (malato di distrofia muscolare, morto nel 2006) mentre ne raccontava la storia» nella trasmissione «Vieni via con me», dove lo scrittore campano avrebbe «evitato di ricordare che Welby lottava per l'eutanasia». Per Vincenzo Fasano, senatore del Pdl «Saviano è il nuovo guru della sinistra iper laicista che si spinge fino a sostituire il legislatore definendo illiberale la legge». Il testo sulle disposizioni anticipate di fine vita dovrebbe ottenere questa settimana il parere della Commissione Giustizia della Camera (dopo il sì di quelle del Bilancio e Affari Costituzionali). La legge prevede di escludere dalle ultime volontà la rinuncia a alimentazione e idratazione. Il testamento, secondo il testo modificato dalla Commissione Affari Sociali, non avrà carattere vincolante.
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