Legge mancia e armi da sparo fuori controllo

Dalla Rassegna stampa

La commissione bilancio del senato approva il maxiemendamento alla legge di stabilità, sotto lo sguardo vigile degli ispettori della Ue arrivati ieri a palazzo Madama per verificare l'andamento dei lavori. Si conferma un iter ultrarapido: già per questa mattina si prevede il sì dell'aula di palazzo Madama (con il debutto del neo senatore a vita Mario Monti) e poi il provvedimento passerà alla camera. In commissione si è astenuto il Pd, l'Udc, presente in commissione, non ha partecipato al voto mentre l'Idv ha votato
contro.

Larghe intese ancora da perfezionare, ma passa con voto bipartisan il rifinanziamento, con 150 milioni, della legge mancia, il fondo per piccoli interventi nei piccoli comuni che i parlamentari hanno a disposizione per i propri collegi. Inoltre, passa l'abrogazione del catalogo nazionale delle armi da sparo. Dopo averci già provato, la Lega centra l'obiettivo. Il capogruppo del Pd in commissione difesa, Giampiero Scanu, spiega che l'abolizione del catalogo nazionale delle armi, delle munizioni e degli esplosivi «è un atto di grave irresponsabilità» perché «sotto la copertura di una semplificazione amministrativa per le imprese, lo stato viene privato di uno strumento indispensabile per classificare e conoscere le caratteristiche tecniche di armi largamente diffuse, per sapere chi le produce, in che numero e a chi vengono vendute». Infatti non cambia la normativa sul porto, acquisto e detenzione di armi, ma con l'abrogazione del catalogo lo stato non ha più sotto controllo le armi che vengono commercializzate. Secondo l'Associazione funzionari di polizia, si traduce di fatto un una «liberalizzazione del commercio delle armi più pericolose. È scandaloso - dice il segretario Enzo Letizia che i lobbisti e gli affaristi del mondo delle armi approfittino del gravissimo momento di difficoltà del paese». L'abolizione del catalogo, aggiunge il segretario del Silp-Cgil Claudio Giardullo, «ha un effetto diretto rispetto alla distinzioni tra armi comuni da sparo e armi da guerra. Verrebbe autorizzata una diffusione di quelle armi che hanno un maggiore potenziale offensivo oggi non consentita».Si pensa alle armi, mentre il provvedimento non prevede niente per gli alluvionati della Liguria.

L'emendamento del relatore prevede infine 3 milioni per Radio Radicale.

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