«Legalità e trasparenza Così governerò il Lazio»

Urticante Emma arriva di corsa e parte di corsa dal forum de l`Unità (diretta L web e su Red Tv)
verso il Senato, per presiedere la seduta delle 12. Porta un piccolo dossier sulle energie rinnovabili:
«Sono dati giusti, li ho controllati». Cita le ragazze, «energie creative al lavoro» per i manifesti che finalmente oggi dovreste incontrare sulla vostra strada, ad un mese dall`inizio dell`avventura. Il
primo: «Ti puoi fidare». La foto non è di quelle concepite in uno studio di comunicazione e marketing. Anche quella l`ha fatta di corsa, prima di partire per Berlino (incontro sullo smaltimento dei rifiuti) e Davos (vertice sullo stato dell`economia): «Dalle polemiche sembrava stessi andando ai Caraibi». Seguirà «Emma presidente, tutta un`altra storia». E ci sono le parole chiave per vincere in una Regione con un bilancio da 19 miliardi di cui 12 sulla sanità: trasparenza, onestà, legalità. «Con Storace le Asl non presentavano i bilanci, in violazione della legge». Emma dice di sé stessa: «irritante». «Ci sono regioni dove siamo irritanti», e risponde così anche alle domande arrivate on line: «Come fa a stare con il centro sinistra nel Lazio e da sola in Lombardia?». Intanto: o da soli o con il centro sinistra, in nessun caso dall`altra parte, «in Piemonte sin dall`inizio con Mercedes Bresso». In Lombardia, invece, è stata una valutazione politica, «discutibile» ma «dove con Formigoni ci sono derive clericali e non si applica quasi più la legge 194, mi pare sia più efficace
una campagna proprio radicale, anche verso i delusi di centro destra». La questione delle firme per
l`urticante Bonino è una premessa al Lazio, al programma, sulla sanità, sull`occupazione, sulle donne. «Io non amo tirare per la giacca il presidente della Repubblica ma lo stato di diritto non è un optional». Il problema è che le liste Bonino Pannella non riescono a raccogliere le firme. C`è la
gente che firmerebbe, i tavoli ci sono. Mancano gli autenticatori. «150.000 in Italia, legati a uno o l`altro schieramento e, dove andiamo da soli, ambodue per motivi opposti non aiutano». Chi è fuori dai consigli regionali resta fuori. Roba da casta. Ma «non si contrabbandano le convinzioni con le convenienze». Nel Lazio il matrimonio è di convenienza o di convinzione? La dote è scarsa, difficile parlare di convenienza, niente nababbi all`orizzonte. Infatti c`è il problema dei manifesti: «Chi ha più soldi più compra. E basta fare un giro per Roma per vedere chi ha già comprato. Da oggi bisogna comprare gli spazi che rimangono, perché io non imbratto gratis la città». Emma spera nella convinzione. «Pier Luigi Bersani ha accolto subito la candidatura. Il corpo del Pd ha stentato. Mi sono presentata in un periodo di grande incertezza, in cui si dava per scontato di aver perso ed è
difficile mettere la faccia su una sconfitta». I dibattiti interni, «tesi», sono «legittimi». «Io li rispetto e ora ci sarà anche la composizione delle liste. Però c`è un momento in cui si dice basta.
Mi permetto di ricordare che si vota il 28 marzo». Risponde via agenzie Alessandro Mazzoli, segretario Pd del Lazio: «Tutto il Pd sta lavorando lavorerà per la sua elezione a presidente, con passione, competenza e risorse. Non è più tempo di dubbi: concentriamoci sulla campagna
elettorale». Trasparenza, legalità, onestà e monitoraggio sulle convenzioni, le leggi,
le delibere. Emma non è un`integralista: «Gli appetiti meno trasparenti si manifestano dove ci sono i soldi, nelle bocciofile c`è poca corruzione». Corruzione zero è un obiettivo irrealistico, però si possono mettere dei paletti. La trasparenza, un sistema iudiziario che funzioni, limiti alla politica nella gestione. E poi c`è da rendere più efficiente il sistema sanitario: spostare risorse in favore dell`assistenza agli anziani. Perché se tutto è sanità «si crea una strozzatura, un collo di bottiglia e il sistema non funziona». Niente integralismo anche verso le veline: «Non sono una bacchettona
ma mi dispiace che su "Raiset" le donne siano rappresentate solo secondo due stereotipi: o svestite
(d`estate o d`inverno) oppure commesse o infermiere. Se una donna è n carriera allora è la Meryl Streep de "il diavolo veste Prada"». E su Marrazzo: «Non mi importa dei rapporti fra persone adulte, trovo imbarazzanti livelli inaccettabili di ipocrisia. Nella vicenda Marrazzo ci sono tre filoni: l`indagine della magistratura; la compassione per i figli, i familiari e lui stesso; ma poi c`è il
comportamento politico, non bisogna porsi nella condizione di farsi ricattare». Discorso che vale anche per il presidente del Consiglio? Il discrimine per Emma la laica è quello dove si trovano i reati. Ma chi svolge funzioni pubbliche «ha più onori e quindi più oneri, e un po` di esempio
lo deve dare». Senza bacchettonismi: «il ministro degli Esteri tedesco è felicemente omosessuale e
con il suo compagno va a tutti i ricevimenti pubblici». I cattolici la voteranno, chiede il direttore de l`Unità? la risposta è un secco e netto «Sì». «Non siamo mica un paese musulmano. Chi erano
quelli che all`84 per cento confermarono la legge 194?». Il voto dei cattolici è un «evergreen» ma
appartiene più al politichese che al mondo reale. Porta l`esempio della coalizione che si è creata in Piemonte intorno a Mercedes Bresso, dai radicali a l`Udc. Quanto a Di Pietro e l`Idv «spero che la svoltina non siasolo elettorale». La Emma più a sorpresa è quella del working in progress con i sindacati, con cui è in sintonia sui sanità, servizi di assitenza territoriale, ai disabili, agli anziani, su crisi e lavoro, mobilità, trasporti e pendolari. Il 17 febbraio è in calendario l`incontro con i segretari della Cgil. «Il Lazio è l`unica Regione ad aver approvatouna legge sul reddito minimo garantito. Va rifinanziata e rafforzata». Accanto a questo ci vuole una «visione per il futuro» delle piccole e medie imprese che fanno l`ossatura economica del Lazio, «grande regione d`Europa» come è per il
Piemonte e l`Emilia Romagna.
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