La lega e il piano Trota

Prima o poi doveva accadere. Persino un partito come la Lega, che nasce come movimento prepolitico di base radicato nelle valli dell'amata Padania e sradicato dal circuito degli odiati palazzi romani, ha scoperto l'importanza strategica del "governo dell'informazione" e la rilevanza tattica dell'utilizzo dello "spin". Dopo lo"spontaneismo" pulviscolare di questi anni, caratterizzati da una proiezione mediatica generosa ma casuale, il Carroccio ha deciso di centralizzare la gestione delle sue "reti informative".
Tutti i media leghisti (La Padania, Radio Padania Libera e Telepadania) risponderanno ad un'unica struttura. A comandarla sarà Renzo Bossi, figlio noto e irrequieto di Umberto. Al di là dell'ennesimo esempio di "familismo padano", la scelta colpisce per il suo significato sistemico. Finora dei media padani si era occupato Stefano Stefani, sottosegretario agli Esteri. L'esperimento non ha funzionato: troppi corto-circuiti, dagli sfoghi anti-berlusconiani dei militanti sulla radio e sul giornale all'incidente di domenica scorsa sul programma di Lucia Annunziata. Così il Senatur ha deciso di cambiare: chiude l'Agenzia Stefani, apre l'Agenzia Trota. Ora anche la Lega ha la sua Struttura Delta.
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