La Lega diserta i 150 anni, rovina la festa solo a Berlusconi. Al Pd la rovina Beltrandi

Dalla Rassegna stampa

Alla solenne cerimonia di questo pomeriggio a Montecitorio per festeggiare i 150 anni dell'unità d'Italia parteciperà anche Giorgio Napolitano: deputati, senatori e rappresentanti delle regioni ascolteranno i discorsi dei presidenti delle camere e del capo dello stato. Già, ma in aula ci saranno proprio tutti? Il rischio di un clamoroso sgarbo istituzionale è dietro l'angolo, dopo che ieri - com'era già successo alla regione Lombardia - la Lega ha disertato la seduta del consiglio regionale dell'Emilia lasciando l'aula consigliare al momento dell'inno nazionale. Ed è ormai ufficiale la decisione di lasciare "libertà di coscienza" ai propri parlamentari sul partecipare o meno ai festeggiamenti di oggi a Montecitorio. I ministri saranno presenti ma il capogruppo Reguzzoni ha fatto sapere che non ci sarà perché starà «con i figli». Il Pd è dell'opinione che una rottura su una questione di questa natura rappresenta la fine della coalizione. Anche il premier è seccato: per lui è l'ennesima grana che va ad aggiungersi al puzzle di un rimpasto che non gli sta riuscendo. Peccato solo che ieri, per un solo voto, non sia passato l'election day, cioè l'accorpamento del referendum alle amministrative. Il governo si è salvato grazie ad alcune assenze ma soprattutto per il voto in dissenso dal Pd e dai deputati pannelliani del radicale Marco Beltrandi.

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