Lazio, i Radicali restituiscono 360 mila euro «Sono soldi non spesi, gli altri cosa fanno?»

Dalla Rassegna stampa

«Sono le azioni che contano, diceva Gandhi: sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo». Di questo ne sono convinti i radicali, in corsa nel Lazio, dopo il via libera del Tar alle liste. E il candidato a presidente della Regione Giuseppe Rossodivita apre la campagna elettorale proprio con un annuncio a sorpresa: «Abbiamo restituito al consiglio regionale 360 mila euro di fondi residui del nostro gruppo. Gli altri gruppi rendano pubblici come noi i loro saldi, le spese da ottobre a gennaio e dicano quanti soldi vanno restituiti». Nella cartellina stampa c'è la fotocopia del super bonifico, il dettaglio dell'utilizzo dei fondi e il carteggio con la segreteria generale del Consiglio regionale, che l'8 gennaio ha chiesto ai gruppi di restituire quanto non è stato speso. «Noi l'avremmo fatto lo stesso - precisa Rossodivita. Tratteniamo 32 mila euro per impegni di spesa, stipendi, collaborazioni, Tfr e imposte, più 10 mila di accantonamento per spese non previste fino a fine legislatura. Verranno restituiti quando ci sarà lo scioglimento definitivo del Consiglio». L'esponente radicale poi rivolge un appello alla procura di Roma per una verifica. «Quanti soldi residui hanno gli altri gruppi politici? Ci auguriamo che venga fatta luce sulla destinazione di quelli della passata e dell'attuale legislatura, su cui nulla si sa - dice Rossodivita -. Non possono essere usati per la campagna elettorale. Non vorremmo che ora i conti venissero saccheggiati».

 

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