Lazio, non decolla la Bonino a rischio anche la Polverini

Si profilava come una sfida tutta al femminile, quella per la presidenza del Lazio, ma più passano i giorni e più perde quota l`ipotesi che alle regionali si assisterà ad un confronto tra Emma Bonino e Renata Polverina. Anzi, se i tasselli nelle mani dei vertici Pd e Pdl andranno al posto giusto, nessuna delle due a marzo sarà in campo per la poltrona occupata da Piero Marrazzo.
STRADA IN SALITA PER LA BONINO
La candidatura dell`esponente Radicale è nata come tam-tam sul web e rilanciata fuori dalla terra telematica dall`area Pd che al congresso ha sostenuto Marino. Il freno a mano è stato però subito tirato dagli esponenti che al congresso hanno sostenuto Franceschini. «E’ persona di grande valore, ma sono le regionali, serve una figura che conosca la Regione», ha sostenuto Ermete Realacci. Ma la realtà, come dicono senza riserve ex popolari come Pierluigi Castagnetti, è che la candidatura della Bonino significherebbe rinunciare in partenza al voto cattolico e a un`alleanza con l`Udc. La vicepresidente del Senato quando ha visto il suo nome inserito nella "short lisi" delle candidature di centrosinistra non è andata più in là di un «non ho mai escluso nulla nella mia vita». Ma le reazioni dei vertici del Pd, tra i niet pubblici e l`indifferenza fuori dall`ufficialità (nessun democrat l`ha chiamata per discutere se e come dar corpo alla candidatura), le ha registrate eccome. L`occasione per discutere la questione si presenta oggi, quando Bersani la incontrerà insieme a Pannella al Senato. Ma il segretario del Pd vuole impostare il colloquio su altri binari, cioè sulla riorganizzazione del centrosinistra e il rilancio di una battaglia comune sulla crisi democratica e sociale. Quanto alle regionali, Bersani evita di avviare una discussine sui nomi, sostenendo che prima si parla di contenuti, poi di alleanze e alla fine di candidature. Ma non è un segreto che il segretario del Pd punta ad incassare l`accordo con l`Udc soprattutto nelle regioni date in bilico, tra le quali c`è il Lazio. E tanto meno lo è che Casini e Cesa che Bersani incontrerà sempre oggi a Montecitorio - neanche avvieranno la discussione se in campo c`è la candidatura Bonino. E poi c`è una variabile indipendente che potrebbe rendere determinante la contesa del voto moderato, resa più complicata dopo l`indisponibilità a candidarsi del fondatore della Comunità di Sant`Egidio Andrea Riccardi.
POLVERINI A RISCHIO CADUTA LIBERA
La candidatura di Renata Polverini stenta a decollare, al di là delle dichiarazioni pubbliche. La Consulta del Pdl laziale si è chiusa senza un`ufficializzazione attesa da tempo. Il che, unito al fatto che Berlusconi a sorpresa si è detto contrario a un voto anticipato nel Lazio, ha fatto emergere nel Pd un sospetto. Che cioè il premier aspetti la chiusura della partita delle nomine europee e veramente tifi per D`Alema ministro degli Esteri dell`Ue. E non nonostante ma proprio perché questo comporterebbe il rientro di Tajani. Che Berlusconi, soprattutto se non riuscirà a incassare la candidatura di Nicola Cosentino in Campania, vorrebbe far correre nel Lazio, con buona pace di una candidatura in quota Fini.
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