L`Authority avverte: senza correzioni talk show sospesi anche a Mediaset

Il presidente della Vigilanza Rai, Sergio Zavoli è pessimista sulla possibilità di correggere "l`editto di San Macuto", il regolamento che in nome della par condicio pre-regionali farà saltare Annozero, Ballarò, la trasmissione di Vespa, quella della Annunziata. La Rai diventa una polveriera. Ma anche l`Agcom lancial`Sos: Corrado Calabrò ha chiesto con una lettera un incontro urgente a
Zavoli e un riesame del regolamento. Se non saràcambiato, inevitabile farne uno uguale per Mediaset, anche Matrix ad esempio dovrà ospitare tutti i partiti oppure saltal`approfondimento politico. Zavoli parla di preoccupazione doppia: per la mordacchia a talkshow e trasmissioni di approfondimento ma anche per l`esclusione dalle tribune politiche dei piccoli partiti rimasti sotto la soglia del 4% alle europee. Incontra il presidente della Rai, Paolo Garimberti: un colloquio lungo in vista del cda Rai di oggi. Garimberti dice subito che l`editto varato a Palazzo San Macuto (dove ha sede la Vigilanza) metterà in seria difficoltà la Rai dal punto di vista dell`informazione ma anche dei
conti. La tv pubblica perderà pubblicità e nel momento peggiore di crisi. Una soluzione va trovata.
Zavoli ci prova per tutta la giornata, ma non riesce aportare lamaggioranza a più miti consigli. «La frittata è fatta, ora vediamo come rimediare», è la missione che il presidente della Vigilanza, che ha
cinquant`anni d`esperienza di giornalismo televisivo alle spalle, si dà a inizio pomeriggio. È ancora
moderatamente ottimista. A sera, l`umore è più cupo: «Il Pdl e la Lega sono molto decisi a non fare
correzioni - ragiona - Dovrà allora la Rai trovare nelle pieghe del regolamento i correttivi».
Questo pomeriggio Zavoli convocherà di nuovo l`ufficio di presidenza della commissione parlamentare. Ma che il regolamento sarebbecstato blindato dal centrodestra appare chiaro subito. Berlusconi infatti "benedice" l`editto: «È una decisione del Parlamento. Non vedo lo scandalo. Solo in Italia abbiamo delle trasmissioni in cui non c`è confronto ma risse da pollaio». Quindi né scandalo «né preoccupazione». Piuttosto il premier rilancia contro la par condicio: «Una legge liberticida e assurda, che va abolita. Credo che la cosa più corretta sia quella praticata da tutti gli Stati e dalle democrazie occidentali di assegnare in tv a ogni partito uno spazio proporzionale alla propria quota elettorale». L`opposizione è sulle barricate. Pier Luigi Bersani, il segretario del Pd, attacca: AI regolamento va rivisto subito, la libertà è a rischio».
E Paolo Gentiloni, l`ex ministro delle Comunicazioni, la giudica una norma «anticostituzionale».
È un pasticciaccio, in realtà, votato alla fine di una concitata riunione della Vigilanza martedì notte
e che ha visto il centrodestra appoggiare una proposta del radicale Marco Beltrandi. Beltrandi afferma di non pentirsi affatto, che è il Pd a non avere capito nulla e ad avere strizzato l`occhio al Pdl con cui pensava difare un accordo poi saltato e aggiunge: «Sarà snaturatala licenza di arbitrio assoluto di cui hanno goduto i conduttori fino ad oggi». Fabrizio Morri, democratico in Vigilanza, è furente: «Beltrandi è un khomeinista, ne chiederei l`allontanamento dal gruppo parlamentare del Pd, è bugiardo. Quello che è accaduto ora non succede neppure inLibia. Noi siamo sempre con i "piccoli" partiti estromessi dagli spazi tv». Scambio insomma di accuse tra Pd e Beltrandi. "Sinistra e libertà" chiede l`intervento di Zavoli e dei presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani. Vincenzo Vita, pd, sintetizza in poche battute: «La riunione della Vigilanza è stata una pagina nera, sono passati punti assolutamente gravi e discutibili sotto ogni profilo. Si è ridotto lo spazio nella prima fase della par condicio alle forze meno grandi. Un colpo di mano del centrodestra, spianato da Beltrandi, ha spazzato via talk show e programmi di approfondimento».
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