L'arroganza di certi ministri

Dalla Rassegna stampa

Magari il voto amministrativo e referendario non avrà conseguenze sul governo, come assicura il Cavaliere, ma un effetto si nota sui comportamenti di alcuni ministri ed esponenti berlusconiani, per esempio il ministro Brunetta. Una bella intelligenza offuscata da un brutto carattere, questa l'attenuante invocata spesso da chi lo conosce.

Talvolta però si nota solo il carattere. Chi fa il ministro le contestazioni se le deve aspettare e quella dei precari che lo hanno interpellato alla fine di un dibattito era stata civilissima. Rifiutare di ascoltarli e per di più insultarli come «la parte peggiore del paese» - peggio dei mafiosi? - non può apparire che un atto di arroganza. Poteva essere occasione di dialogo o di un incontro da preparare. Invece è finito su You Tube, ricordando, almeno a qualcuno che lo ha messo in rete, il filmato del 1991 in cui Pillitteri, allora sindaco di Milano, trattava da straccioni alcuni tranvieri. E pensare che allora il sindaco criticava, diciamo, l'ostilità di quei lavoratori verso alcuni immigrati. Quel filmato fu quasi uno spartiacque, a causa della riprovazione che raccolse. E finì come finì. Ieri per di più girava in rete anche un intervento dell'on. Stracquadanio che sosteneva che l'egemonia internettiana della sinistra si deve al fatto che gli statali, dal primo pomeriggio, «non fanno un cazzo». E così, dopo i precari, anche quelli col posto fisso hanno avuto il loro. O è iniziato il “cupio dissolvi” o continua qualcosa di preoccupante.

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