L'Ancot trova nuove energie

Dalla Rassegna stampa

A torto o a ragione la città di San Benedetto del Tronto è stata definita «capitale dei tributaristi Ancot». Nei giorni 17 e 18 settembre, più di 300 professionisti iscritti all'Associazione nazionale consulenti tributari sono affluiti nella città della riviera delle palme per partecipare al 38° Convegno nazionale. Il consesso, caratterizzato da due appuntamenti ben distinti e separati, ha confermato ancora una volta l'importanza della Formazione tributaria permanente con argomenti di grande attualità come «La manovra correttiva 2010» e «Le novità Iva e il nuovo redditometro». Relatori sono stati quelli della Scuola superiore dell'economia e delle finanze, Gianfranco Ferranti, Paolo Parisi e Tonino Morina. Nel secondo appuntamento si è svolta la Tavola rotonda su «Riforma delle professioni e previdenza», un validissimo momento di confronto e di analisi su alcuni temi che interessano direttamente i professionisti. Proprio sul tema della Riforma delle Professioni si sono particolarmente focalizzati gli interventi da parte dei diversi relatori intervenuti.
Particolarmente apprezzato è stato l'intervento di Laura Frorer, vicepresidente della Commissione attività produttive, la quale ha voluto sottolineare la necessità di una norma che riconosca il lavoro svolto dai professionisti nei vari ambiti anche in considerazione delle recenti norme emanate a livello europeo. Concetti condivisi dal presidente nazionale dell'Ancot, Arvedo Marinelli, il quale ha evidenziato gli sforzi che costantemente fa l'associazione per arrivare a una definizione della riforma delle professioni anche attraverso il riconoscimento delle competenze e delle mansioni svolte. Inoltre ha evidenziato le azioni intraprese per far concludere, nel minor tempo possibile, l'iscrizione dell'Ancot nel registro istituito al Ministero di giustizia per i professionisti sulla base del contenuto della recente normativa europea. «Per sensibilizzare il dicastero della Giustizia ad accelerarè l'iter di iscrizione», ha detto il presidente Marinelli, «accogliendo una precisa presa di posizione adottata nella riunione del nostro consiglio abbiamo provveduto a predisporre un atto di diffida e messa in mora che i nostri legali hanno predisposto nei confronti del ministero». «Il capitale delle conoscenze», ha detto l'onorevole Amedeo Ciccanti, «si può evidenziare attraverso la funzione svolta dai professionisti e diventare il fulcro della ripresa dell'economia». Un «potenziale» che deve essere riconosciuto e valorizzato in tutte le sue sfaccettature come chiede ormai da anni l'Ancot che proprio da San Benedetto rilancia a gran voce la necessità del riconoscimento del proprio ruolo di associazione professionale. Anche dalla città della Riviera delle Palme si è levato l'appello a tutte le istituzioni al fine di definire nel più breve tempo possibile una riforma analizzata e condivisa da tutti che possa soddisfare le varie esigenze del mondo delle professioni.
«Evocare il mercato», ha detto Michele De Lucia dei Radicali Italiani, «non significa individuare l'assenza di regole. La situazione italiana è fuori da ogni regola sulla libera concorrenza ma si rifà a un sistema corporativo. Il problema maggiore è il monopolio degli ordini professionali». Angelo Deiana del Comitato scientifico del Colap ha aggiunto: «Dobbiamo essere molto attenti al percorso evolutivo che stanno compiendo i professionisti nell'ambito del sistema economico e la riforma delle professioni deve tener conto del bene del paese inserendo le associazioni professionali». La tavola rotonda ha toccato anche il tema riguardante la riforma della previdenza. «C'è una iniqua e ingiustificata disparità di trattamento», ha detto il presidente dell'Ancot Arvedo Marinelli, «con una susseguente grossa probabilità di rischio della concorrenza degli altri paesi europei. I tributaristi finiscono per avere disparità di trattamento all'interno della stessa gestione separata Inps, discriminati dagli stessi co.co.pro. Svantaggio anche nei confronti dei professionisti regolamentati che pagano contributi molto più bassi al di sotto della metà del nostro 27%». Amedeo Ciccanti, membro della commissione bilancio, ha sottolineato che «le vostre richieste sono legittime, ma quel provvedimento prevede cento milioni di entrate in meno l'anno. Non credo che di questi tempi il governo voglia rinunciare a questa entrata». La tavola rotonda, moderata da Ignazio Marino di Italia Oggi, si è conclusa on gli interventi dell'onorevole Luciano Agostini (Pd, Marche) e Paolo Perazzoli, consigliere regionale Marche.

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