L'amaca

La sedicente "sede ministeriale" voluta dalla Lega nella Villa Reale di Monza ha aperto ieri i battenti per ospitare una riunione di partito del Carroccio. Presenti Bossi, Calderoli e i dodici presidenti di Provincia leghisti. Se qualcuno avesse creduto alla bubbola di un distaccamento ministeriale (cioè dello Stato italiano) a Monza, può svegliarsi: le meste stanzette inaugurate in pompa magna dallo stato maggiore del Carroccio e da qualche utile idiota del Pdl sono, a tutti gli effetti, una sede di partito.
Essendo la Lega un partito-Stato (anche se di uno Stato di pura invenzione), è anche logico che i suoi uomini non abbiano la più pallida idea della distinzione tra sedi istituzionali e sedi di partito. Come dimostrato dal caso del Sole delle Alpi nella scuola (pubblica) di Adro. Meno logico è che questo abuso - una volta di più defalcato a fenomeno semi-folkloristico - possa accadere senza che nessuno intervenga a ristabilire la legge e la logica. Per esempio: se anche un solo euro di quel sito è a carico del contribuente, la Lega non ha alcun diritto di tenervi riunioni di partito. Le faccia nelle sue sedi, a spese sue. Se invece è la Lega che paga quelle due stanzette, come è possibile che la Prefettura o i Carabinieri o quant'altri non siano ancora intervenuti per far levare, a norma di legge, le targhe (false) che spacciano una sezione del Carroccio per una sede ministeriale?
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