L'amaca

Dalla Rassegna stampa

A Bossi fa molto comodo credere di avere un conflitto "solo" con il Quirinale. La realtà è che ha un conflitto con quello che lui chiama "il Nord", cioè con la grande maggioranza degli italiani che vivono e votano sopra il Po, considerano una umiliante buffonata la fantomatica apertura di due stanzette "ministeriali" a Monza, e più in generale ne hanno le tasche piene di secessioni, soli delle Alpi imposti nella scuola pubblica e altre piccole e grandi soperchierie.

La Lega è una minoranza che si comporta come la più arrogante delle maggioranze. Parla a nome "del Nord" senza averne il diritto ideologico e soprattutto il diritto formale (che in democrazia è tutto), perché "il Nord" si è espresso con voce ben diversa alle ultime elezioni e nei referendum, e ha tappezzato le strade di tricolori, durante i festeggiamenti del centocinquantenario, anche come chiaro segno di appartenenza nazionale, anche come rivolta identitaria e popolare all'insopportabile, ventennale prepotenza leghista. Non è chiaro se Bossi queste cose non le abbia capite, oppure le sappia benissimo e faccia finta di niente. In entrambi i casi non è un bravo politico, perché illude la sua gente di stare vivendo una epopea vittoriosa mentre è la sconfitta, una sconfitta storica, quella che la Lega si è confezionata (anche con le sue mani) al Nord.

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