L'amaca

Intervistato da Giulia Santerini per Repubblica tv, Paolo Villaggio dice cose dure e impietose sul nostro paese, i suoi giovani, il suo penoso retrocedere. Villaggio (secondo me) è uno dei più grandi attori e autori comici di tutti i tempi, e lo si ascolta sempre con rispetto (anche quando lui non mostra di sentirne il bisogno). Ma quando invoca un cambiamento culturale che ci ripeschi dall’abisso, è impossibile non notare che il suo nuovo spettacolo teatrale ripete nel titolo, facendone quasi l’epigrafe di una vita intera, il celebre sfogo di Fantozzi: “La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca”. Io è da molti anni che volevo dirlo, e forse è arrivato il momento giusto: la corazzata Potemkin è un capolavoro irripetibile, Eisenstein un colosso del Novecento, e imbucarsi nelle scomode salette d’essai per vedere quel genere di cinema, quando andavo al liceo, fu una fortuna e un privilegio. Le cagate pazzesche, in pullulante schiera, sono venute dopo, così come la ripulsa facile e cinica di tutto ciò che puzza di cultura, di bellezza, di fatica intellettuale. Risi molto anche io, quando sentii quella battuta, la giudicai liberatoria. Fu invece – senza volerlo – un mattone in più sul muro che ci imprigiona.
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