L'affondo di Famiglia Cristiana "Berlusconi distrugge il dissenso"

Dalla Rassegna stampa

Berlusconi è «un Cavaliere rampante»; in Italia a differenza delle «attuali democrazie, comanda solo lui» e ha della Costituzione una visione «dimezzata». Questo è il berlusconismo che sta distruggendo il dissenso perché «chi dissente va distrutto». E sta spaccando i cattolici. L'affondo - non nuovo, ma certamente il più duro - viene da Famiglia Cristiana. Il Pdl e il governo reagiscono aggredendo il settimanale dei Paolini diretto da don Sciortino. In un editoriale firmato da Beppe del Colle, l'analisi è cruda: «Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai formalismi costituzionali, così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui».
Ma ancora più tranciante è la denuncia della «regola del berlusconismo», ovvero la distruzione di chi dissente secondo il «metodo Boffo». Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi accusa don Sciortino di essere «accecato dalla faziosità politica». Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, sostiene che l'attacco di Famiglia Cristiana è di «una gratuità e una violenza sconcertanti». Il ministro Rotondi ironizza: «Una Famiglia non più cristiana ma ...comunista». Il sottosegretario Carlo Giovanardi rincara definendo l'editoriale «fazioso, bugiardo, grottesco e in malafede». Il capogruppo del Pdl in Senato, Maurizio Gasparri rivendica il primato di avere già da quel dì «denunciato la deriva di Famiglia Cristiana». Un crescendo che raggiunge l'apice con Francesco Giro, cattolico, sottosegretario ai Beni culturali per il quale «l'editoriale di Famiglia Cristiana è una dimostrazione A. pornografia politica». E anche il ciellino Maurizio Lupi, vice presidente della Camera, solitamente misurato, accusa: «Famiglia Cristiana non fa più notizia. Ormai è diventato la fotocopia del Fatto e dell'Unità, e non mi pare che sia questa la caratteristica di un settimanale cattolico». Il fuoco di fila di polemiche e veleni sono la riprova per l'opposizione, ma anche per la destra di Fini, del rifiuto del dissenso da parte dì Berlusconi e del Pdl. A difendere Famiglia Cristiana ci sono il centrosinistra e i finiani, che esprimono solidarietà. Francesco Boccia del Pd parla di «attacchi velenosi» e paragonai ministri scesi in campo a improvvisati «crociati» che non si occupano dei problemi del paese e non sanno più rispettare «il diritto di critica».
Ma raccontare di un'Italia «distrutta da Berlusconi» significa «dire il vero», commenta il democratico Michele Ventura. L'associazione "Articolo 21" chiama i berlusconiani «squadristi della libertà». Indignati i dipietristi. Luigi De Magistris, eurodeputato di Idv, definisce «aggressione tribale» quella del Pdl nei confronti del settimanale cattolico. «Sono attacchi volgari, del peggiore regime», denuncia Felice Belisario, presidente dei senatori di Idv. Si apre anche un dibattito su chi ha davvero spaccato i cattolici in Italia. Rocco Buttiglione, leader centrista, democristiano di lungo corso, precisa che «ognuno di noi si porta una parte della colpa della divisione dei cattolici, la responsabilità non è solo attribuibile a Berlusconi e io sto lavorando per ricostruire l'unità del popolo cattolico». (g.c.)
 

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